venerdì 27 settembre 2013

DIVERTIMENTO O SBALLO?

Sempre più spesso si sente parlare di giovani che abusano di superalcolici nel corso del fine settimana. Non si contano ormai in tutte le principali città italiane i locali che servono bevande alcoliche insegnando ai giovani a festeggiare le "happy hours" di tradizione anglosassone. Si comincia a bere sempre più giovani, ben prima dei fatidici 18 anni che segnano l'ingresso nel mondo degli adulti.
Ma è proprio vero che stiamo diventando un popolo di alcolizzati? E se le cose stanno così, perché abbiamo bisogno di sostanze (l'alcol, la cannabis, la cocaina) per divertirci? Come contrastare la tendenza? Dibattiamo insieme su questo tema!
Esplorate di seguito alcuni link che ci danno spunti di riflessione, ma integrateli sempre con l'esperienza personale. E ora... buona conversazione!

Studenti che festeggiano l'happy hour


Ecco un articolo che fornisce qualche dato certo sul fenomeno

Qualche testimonianza dall'interno del mondo dello sballo....

Prima che il sipario si chiuda su questo dibattito, chiederei un vostro libero e spassionato commento sui seguenti video:
Visiona inoltre questo frammento tratto da una nota serie TV:


46 commenti:

  1. A mio parere l'abuso di alcool e di molte altre sostanze è un fenomeno che si sta diffondendo sempre più tra i giovani a causa della loro voglia eccessiva di "divertimento".
    Ormai viene visto come l'unico modo per divertirsi, ma non vengono minimamente presi in considerazione i danni che si possono arrecare alla propria salute.
    Ma com'è possibile che in una società sviluppata come la nostra i giovani non riescano a trovare altri modi per divertirsi?
    Matteo.

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    1. E' vero, in questi ultimi tempi molti giovani abusano di molte bevande alcoliche. Ma se non ci si diverte adesso, quando? Quante volte ci sentiamo dire dai nostri genitori "Divertiti, questi sono gli anni migliori della tua vita"?
      Va detto però che ci sono molte altre maniere con cui divertirsi senza per forza bere alcolici e trascorrere serate fino a tarda notte nei locali. Ma nonostante questo sono del parere che bisogna godersi questi anni di adolescenza. E' un modo come un altro per farci delle esperienze e crescere imparando dai propri errori, perchè alla fine è questo che noi giovani dobbiamo fare. Per comportarci da adulti responsabili c'è tempo.
      Selene.

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    2. Al giorno d’oggi l’alcool e le sostanze stupefacenti sono le uniche cose che i ragazzi associano al divertimento, sono convinti che per svagarsi un po’, l’assunzione di queste sostanze sia l’ideale, ma forse la colpa non è tutta loro, anche la società influenza in queste scelte, in che modo? Con i pregiudizi, come afferma Beccaria «Ieri l’uso di alcool era una trasgressione, oggi invece nei giovani c’è un desiderio di protagonismo in una società che li dimentica.», è proprio vero, i giovani cercano di seguire la moda del momento e iniziano a bere solo per sembrare più grandi di ciò che in realtà sono, ma così facendo si dimostrano solo piccoli e indifesi!
      Marina.

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  2. L'utilizzo di alcool e droghe è un problema sempre più comune, specialmente tre i minorenni. I giovani non si rendono conto del danno che provocano a loro stessi. E per cosa? Qualche istante di divertimento, di "sballo"? La nostra società è cambiata notevolmente in questi ultimi anni. Ora i ragazzi, per non essere esclusi dal resto dei loro coetanei, commettono azioni che altrimenti non avrebbero mai commesso, come ubriacarsi o drogarsi. Per contrastare questo fenomeno bisognerebbe far capire loro il danno che si provocano. Vale veramente la pena di farsi del male per un po' di "divertimento"? La nostra salute non è un prezzo troppo alto da pagare?

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  3. È indubbiamente vero che abusare dell'alcool quando si è ancora minorenni non è un fatto positivo, soprattutto per la propria salute. Ma non prendiamoci in giro: chi di noi non ha mai provato a bere qualcosa di alcolico? Pur sapendo di non essere nel giusto, lo abbiamo fatto. C'è una sostanziale differenza tra festeggiare con un bicchiere il sabato sera e avere problemi di alcolismo. Se non si superano i limiti, allora perché rinunciarci? Perché gli studi ci dicono che bere fa male? I giovani lo sanno già, eppure questo non ha mai cambiato le cose. È quindi inutile criticare il comportamento di ragazzi e ragazze che si divertono bevendo alcolici quando noi stessi facciamo parte di questa categoria.

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  4. Bruciare in fretta o spegnersi lentamente? Perchè a mio parere il problema sta anche in questo! Passare una vita quasi ai margini della società, senza essere presi in considerazione dagli altri oppure vivere divertendosi, facendo parte "dell'elite", a discapito però della propria salute?
    Si può raggiungere un compromesso. Chi di noi, andando a qualche festa non ha mai bevuto un drink? Nessuno, si può starne certi... E che c'è di male? Va bene, l'abuso di alcool si sa, fa male, ma chi t'impedisce di berti qualcosa mantenendoti nei limiti? Ognuno ha il suo limite, il prezzo (se così si può chiamare) che è disposto a pagare per divertirsi o per sballarsi il sabato sera! Perchè alla fine preferiamo passare un sabato sera come tutti gli altri o ci piace di più un weekend all'insegna del divertimento, purchè ci si sappia controllare?

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  5. Carissimi tutti,
    leggo i vostri interventi con interesse e trovo che, al di là delle sfumature, rivelino una prospettiva comune: tutti voi associate il concetto di divertimento alla pratica sociale del consumo di alcol. Si costituisce nella vostra mente un binomio perfetto: divertimento-alcolici. Scusate, non capisco, perché il bere dovrebbe essere un ingrediente fondamentale del divertimento? Quando penso a come divertirmi con gli amici, mi vengono in mente cene al ristorante, gite fuori porta, picnic, partite di calcetto al parco, feste di compleanno con la torta e le candeline, flirtare con una donna che mi intriga (rigorosamente prima del matrimonio), perfino sedute spiritiche. In tutto questo l'alcol ricopre un ruolo del tutto marginale. Voi mi parlate di alcol-divertimento, ma sapete cosa penso io? La vostra generazione si crede molto libera e disinibita, avete centinaia di amici virtuali, perché in realtà siete una generazione di frustrati, complessati, incapaci di lasciarvi andare nei rapporti interpersonali reali. L'alcol nasconde la vostra assurda fragilità emotiva.
    1-0 per me e palla al centro. E ora vediamo cosa mi rispondete.

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  7. Mi dispiace contraddirla, ma io non la penso così.
    Secondo me è paradossale definire la nostra generazione un insieme di frustrati, complessati e incapaci, che ci siano dei giovani capaci soltanto di ubriacarsi difronte ai problemi è vero, ma non si possono attribuire questi aggettivi a tutti i ragazzi di questa epoca.
    Forse è vero, le relazioni interpersonali sono diminuite rispetto a un tempo, ma bisogna tenere presente che una volta i social network non esistevano e quindi l'unico modo per parlare con una persona era quello di vederla.

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  8. Non sono d’accordo con lei. E’ vero che l’alcool viene usano principalmente per non affrontare i problemi, ma questo non significa che la nostra generazione sia formata da persone frustrate, anzi, al di fuori dell’alcool e della droga siamo ragazzi pieni di iniziative e di idee, a volte sbagliate, ma dicono che dagli errori si impari!

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  9. Attenzione: io non ho scritto un messaggio implicito sostenendo che divertimento = alcol. Ci sono molte altre maniere con cui divertirsi, la cosa è ovvia. Delle persone preferiscono guardare un film al cinema oppure trascorrere serate tranquille in casa, altre invece nei locali a bere. Quindi non tutti i ragazzi e le ragazze della nostra generazione la pensano allo stesso modo, perchè abbiamo un carattere e un modo di pensare diverso.
    Morale: non bisogna generalizzare.

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  10. Negli ultimi anni l'assunzione di alcol è sempre più frequente, specialmente tra i giovani. Alcol è sinonimo di divertimento, ma è davvero necessario per divertirci? Credo che qualche drink non faccia male, siamo giovani e se non ci godiamo questa fase d'età quando mai potremmo farlo? E' chiaro che l'alcol non è l'unico mezzo che porta al divertimento ma i ragazzi pur di divertirsi sono disposti a tutto. Ogni giorno alla radio, alla televisione, sui giornali si sentono critiche sul comportamento dei giovani che assumono sostanze alcoliche ma forse non sanno che è proprio la società in cui viviamo che ci porta a questo.
    Riccardo

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  11. Sono pienamente d'accordo con Guzzo, lei ha generalizzato troppo la società di oggi.
    Matteo.

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  12. Io credo che Lei abbia confuso l'epoca storica in cui viviamo. Da sempre sono state mosse delle critiche nel modo di vivere dei giovani dalla generazione precedente. Se vivessimo in un'altra epoca, pensiamo solo al '600, quale altra parola assoceremmo a "divertimento" se non il teatro? Rilassante, motivo di riflessione e occasione perciò di arricchimento. Ma parliamoci chiaro: chi si sognerebbe di andarci al giorno d'oggi? Le cene al ristornate, le feste di compleanno con la classica torta, magari con una fantasiosa dedica sopra, un picnic... Credo proprio che entrino tutte nel modo di festeggiare di un età precedente la nostra, anni 80-90 diciamo. Ora ci si diverte in un modo diverso. Le feste sono tutte incentrate sulla musica, un certo tipo di musica apprezzata dagli invitati ovviamente, sulla possibilità di fare nuove conoscenze e poi come dice Lei, sull'immancabile alcol. Potrei quasi affermare che l'alcol è il vero protagonista indiscusso del divertimento e colui anche che lega un po' tutti quanti i presenti. Ma perchè lo è diventato? Forse perchè permette di uscire dalla rigorosa vita quotidiana, sciogliersi un po' come si dice, fare delle cose che non si avrebbe mai avuto il coraggio di fare. Chi nel bel mezzo di una strada avrebbe il coraggio di presentarsi ad una ragazza solo perchè la ritiene interessante? In discoteca invece ne ha il coraggio. E perchè mai? Perchè è un luogo ormai consolidato per farlo e poi perchè riuscirebbe a trovare il coraggio. Lei sta trattando gli adolescenti come degli alcolizzati psicopatici con problemi interpersonali. È come dire che ogni dark per come si veste e come si comporta è un satanasso. Non si dovrebbe generalizzare in questo modo, soprattutto tra persone che dovrebbero, si spera, avere una propria testa con cui pensare e raggiunta una certa maturità per capire che non si dovrebbe fare il classico ragionamento "fare di tutta l'erba un fascio". Faccio parte di questa categoria anch'io lo ammetto e posso confermarlo: l'alcol aiuta a vincere la paura e a non pensare. Forse vivere in questa società così consumistica, così ricca di intrattenimento e di benessere non è così semplice come sembra. Per un adulto che lavora e ha una famiglia la preoccupazione di adesso è proteggere la propria famiglia e non farle mancare nulla. Per alcuni di noi la serata all'insegna del "bere fino a star male" o fare un insieme di cose fino a non capire nulla può arrivare ad essere un motivo per vivere. Molti di noi potrebbero non sopportare il peso degli impegni e della loro vita (si pensi alla famiglia, alla scuola, ai problemi di cuore) e per questo si affidano ad un cattivo maestro, ovvero l'alcol. La quasi totalità delle persone crede che i drogati e gli alcolizzati si facciano dal male in questo modo proprio perchè vogliono e non pensano alle conseguenze. Ma se invece fosse uno dei pochi e sicuri modi che conoscono per affrontare i loro problemi? Come sosteneva lo scrittore francese Luc de Clapiers de Vauvenargues "Non bisogna giudicare gli uomini da ciò che ignorano ma da ciò che sanno, e dal modo come lo sanno". Ora, se mi permette, 1-1 e ora palla al centro.

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  13. Concordo con Denis. Lei ha giudicato troppo in fretta il comportamento di noi ragazzi. Ha ritenuto ogni ragazzo uguale all'altro ovvero una massa di ubriachi che quando non sanno cosa fare bevono. Il suo modo di divertirsi ormai non esiste più, è acqua passata. Mi spiego meglio: lei su 100 ragazzi ne ha visto uno che beve e quindi secondo il suo ragionamento anche gli altri 99 bevono. Bene. Ora io dico che nessun professore sa spiegare solo perché ne vedo uno che non sa svolgere questo compito. Non credo sia un ragionamento logico.

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  14. Tutti sanno che bere alcolici fa male,eppure quando si è in compagnia non si fa caso a questo aspetto.Per alcuni giovani divertirsi significa bere a stomaco vuoto,fino a stordirsi,vince chi beve di più e si ubriaca prima. Ma perchè tutto questo?E' cosi divertente ritrovarsi rovesciati sui divanetti dei locali con gli occhi dilatati,vomitare nei parcheggi o avere lo sguardo di chi non sa nemmeno di essere in vita?Questo è il punto su cui mi voglio soffermare.Molti ragazzi della mia età si divertono a ubriacarsi fino al punto tale da non ricordare nulla il giorno dopo.E questo " divertimento " si ripete quasi ogni fine settimana. Alcuni ritengono che sia una valvola di sfogo a molti problemi,quasi un distacco dalla vita monotona di ogni giorno.Altri ancora sfruttano l'età perchè vogliono godersi questi anni o per la maggior parte dei casi si ubriacano per non sentirsi inferiori al gruppo di amici.Chi non beve è considerato uno che non trasgredisce e viene ben presto emarginato dal gruppo. Assumere alcolici non è un piacere ma un mezzo per sentirsi più grandi e più "cool".E' vero,sono d'accordo con lei, l'alcol è diventato un mezzo per superare le paure e sentirsi più vivi,perchè si è convinti che bevendo alcolici i rapporti tra le persone siano più facili e meno imbarazzanti.Una parte tra i giovani di oggi sono sopraffatti dalla noia,sono privi di idee sane e hanno poca autostima.Che sia sbagliato bere, è poco ma sicuro! Fortunamente però c'è sempre chi si distingue dalla massa,non tutti si comportano nel modo appena descritto e anche loro preferiscono le serate in pizzeria,al cinema,al mare o in montagna con gli amici. Inoltre c'è da sottolineare che se i giovani di oggi sono così,la colpa non è solo loro bensì di chi li ha cresciuti e non ha insegnato loro cos'è veramente giusto e sbagliato.E anche dalla società in cui ci ritroviamo,dal mondo tecnologico in cui siamo nati e cresciuti.Abbiamo imparato dai tipici party che si vedono nei film,dove ci si ubriaca fino allo sfinimento.Ritengo che un conto sia vedere il film e un conto sia copiare gli stessi comportamenti nella vita reale. Questo non è uno stile di vita improntato al divertimento ma alla rovina del proprio corpo. Forse bisognerebbe spiegare meglio ai giovani che la vita è un bene prezioso e speciale che va conservato con cura.
    Maruska

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  15. Lei è convinto che queste cose siano migliori rispetto al divertimento che intendiamo noi! Ma qui nessuno di noi a parte lei l'ha ammesso... Quindi 1-2 e ORA palla al centro.

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  16. Quello che Lei e Vesco state affermando è che ogni adolescente è un alcolizzato della peggior specie. Questo come fate a stabilirlo? Ascoltando per televisione che i giovani si ubriacano nei locali? O perché avete avuto delle prove tangibili come per esempio amici e conoscenti che si comportano così? Perché se è solo per il fatto che ascoltate di queste notizie senza verificarle potrei benissimo affermare che ogni musulmano che vive in un paese diverso dal proprio è un potenziale terrorista. È vero, molti giovani sono morti a causa della guida in stato di ebbrezza. Probabilmente si sono accorti troppo tardi che non erano nelle condizioni ideali per stare al volante e so che per la stragrande maggioranza dei casi la colpa è da dare ai troppi alcolici ingeriti. È uno degli effetti che danno: arrivano a convincerti che puoi superare le tue difficoltà, bere più degli altri senza star male, guidare quando una persona normale non si reggerebbe nemmeno in piedi, vincere contro il proprio corpo e spingerlo al limite. L'alcol come sappiamo rientra nei vizi di molte persone. Ma un vizio molto spesso è sinonimo di droga. Il fumo e il gioco ne sono altri esempi. Quindi perché non abolire tutti e tre dal pianeta? Meglio un pomeriggio rilassante al parco che una sigaretta. Meglio una partita a scacchi che una a poker dove si rischia di perdere tutto. Meglio una dolce bibita rinfrescante rispetto a una di vodka. Però… non lo fa nessuno. Ogni persona possiede nella vita almeno uno di questi vizi, seppur momentaneamente. Può conviverci nel modo più naturale possibile o vederla come una cosa di cui liberarsi al più presto, è soggettivo, lo sappiamo tutti. Ma perché allora non si eliminano? Per evitare che la Marlboro, la Absolut e le slot machine falliscano? No di certo. Perché siamo umani. Abbiamo una mente e un cuore che rispondono a stimoli. E quando ce ne sono troppi o non ce ne sono proprio il corpo ne risente. La mente si distrugge e con essa la personalità e lo stato d'animo. Provate a pensarci: quando si è in preda ai fatti della vita e non si può controllare nulla, come certe volte capita, ci si sente felici? Quando arriva il momento che ci sono TROPPE cose da controllare finiamo col deprimerci e a cercare aiuto o, ancora peggio, a chiuderci in noi stessi. Ed ecco, lì, proprio in quel momento quando tutto ci sembra troppo difficile da superare ci rivolgiamo a qualcosa che per noi può allentare le tensioni che si accumulano inevitabilmente. In questo caso, l'alcol. Che comunque assunto in dosi "normali" non porta alla pazzia come si sente dire da tutti. Ah, un'ultima cosa. C'è una bevanda che si assume probabilmente in quantità ben superiori. Si chiama caffè. Caffè che contiene caffeina e che da la "carica" alla mattina e che serve per calmare i nervi. Ci sono certe persone che ne bevono a quantità industriali e si sentono male se non bevono la loro settima tazzina giornaliera. Provate a chiamarli drogati e vediamo poi cosa vi rispondono!

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  17. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  18. Si purtroppo è vero stiamo diventando un popolo di alcolizzati che hanno bisogno per divertirsi di usare sostanze quali i super alcolici, la cannabis ed altre sostanze allucinogene .
    La colpa di questo male è riconducibile essenzialmente a due fattori:
    Il primo è che non c'è più una generazione di giovani che pensino autonomamente con la propria testa prima di agire e che seguano quei sani principi che ora mai sono scomparsi, al contrario la quasi totalità di loro ha comportamenti che sono globalizzati e standardizzati.
    Manca in loro un minimo di forza di volontà e di auto determinazione hanno perso la loro identità personale e per essere riconosciuti ed ammirati dal gruppo devono seguire i comportamenti e gli stili di vita che tengono anche tutti gli altri che si rifanno a loro volta a quelli dei personaggi noti dello spettacolo e dello sport che opportunamente pubblicizzati nei social network e nelle TV appaiono come dei miti da seguire.In particolare l'uso dei social network ha modificato anche il modo di socializzare, infatti sempre meno sono le relazioni personali e sempre più costruiscono queste amicizie virtuali che li portano ad essere più soli.
    Il secondo fattore è sicuramente riconducibile agli adulti che troppo hanno dato a questa generazione di ragazzi facendo credere loro che tutto si possa ottenere senza far fatica e ciò li ha portati ad essere poco responsabili.
    Sta a noi invertire questa tendenza negativa, per ritornare ad essere la gloriosa gioventù di un tempo, formata da sani valori e principi.
    MATTEO BERGAMO

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  19. No Bergamo. Non tutti i giovani seguono la massa e la moda, alcuni ragazzi usano la propria testa e in quello che fanno danno sempre una motivazione pertinente. Tu fai parte della generazione sai, e seguendo ciò che hai scritto ti sei auto criticato. Però interessante criticarsi da soli. Successivamente dici che che i ragazzi per farsi accettare imitano gli stili di vita di altri o copiano personaggi dello spettacolo. Perfetto, su cosa ti sei basato? Bergamo hai una mentalità vecchia, la società che conoscevi, la gioventù che conoscevi non c'è più e mai ritornerà. Il mondo cambia, in positivo o in negativo.

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  20. Generalizzare è sempre sbagliato. Credo, però, e in questo sono d'accordo con Maruska, che molti giovani si affidino all'alcol per superare le proprie paure e timidezze. Esistono molti ragazzi che trovano il coraggio di conoscere altre persone solo perchè sotto effetto di alcolici. Trovo che ricorrere all'uso di sostanze alcoliche per uscire da una vita monotona sia sbagliato. Aspettare il sabato sera e dimenticare tutti i problemi bevendo non risolve le situazioni. Penso, inoltre, che esistano altri modi per svagarsi senza danneggiare la salute. se poi si viene esclusi dalla propria cerchia di amici solo perchè non si assumono alcolici, allora vuol dire che si è parte di un gruppo sbagliato che ci influenza negativamente. Per fortuna c'è veramente chi si distingue e dimostra di tenere alla sua vita. Perchè stare male per colpa dell'alcol? Con quale gusto? Timidezze, ansie e problemi non vanno affrontati in questo modo. Smettiamo di illuderci che l'alcol sia una via d'uscita da una vita che non ci soddisfa.
    Lara

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  21. Avviso ai partecipanti: due commenti sono stati soppressi dall'amministratore. Ricordo a tutti che non sono consentiti attacchi personali:discutiamo punti di vista, non diamo giudizi sul compagno di classe.

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  22. Sono in parte d'accordo con Denis, non è sicuramente facile vivere in una società come quella che c'e al giorno d'oggi ed è vero che sono molte le persone che non vivono senza caffè, ma allora quante cose ci sono che fanno male? non ha nessun senso tirare fuori tutto ciò che c'e di sbagliato in questo mondo; si finirebbe solo in un vicolo cieco. Mi permetto di partire dalla mia esperienza personale: io non mi diverto andando in discoteca, anzi è uno dei posti che odio di più, e di certo non trovo il "coraggio" nell'alcool. Forse sono io ignorante ma non capisco come l'alcool porta al divertimento, se poi si sta male, il giorno dopo non si ricorda nemmeno quello che si è fatto la sera prima. Per me il divertimento è anche ciò che resta nel tempo, non ciò che si dimentica subito dopo. Per fare un esempio il mio diciottesimo l'ho passato in pizzeria con amici parlando di tutto e ridendo come pazzi senza bere nemmeno un bicchiere di birra e vi assicuro che è stata una delle più belle serate della mia vita, allora cosa mi avrebbe cambiato bere alcolici solo perché era un avvenimento importante?O forse appartengo al secolo scorso?
    Bisogna davvero essere ubriachi per passare una bella serata? Forse i miei princìpi sono diversi dai vostri? Forse io ho degli obbiettivi che non sono i vostri? Ma insomma è giusto così non possiamo dire che tutti i giovani sono uguali perché io stessa non lo sono; ma nella società in cui viviamo, le difficoltà che ci vengono incontro e che ci offuscano il futuro penso che la maggior parte dei miei coetanei trova nell'alcool non solo il divertimento ma anche un rifugio dai propri problemi.Forse il pensiero diffuso tra i giovani è quello di godersi ogni istante finché si può e per godersi ogni istante non c'e spazio per la timidezza, ansia o paura. L'alcool allora ci rende ciò che non siamo. Ma sono curiosa di una cosa ogni volta che avremo qualche difficoltà dovremo ubriacarci? Bene se il modo per superare le difficoltà è divertirsi bevendo scegliete pure la strada più facile, sicuramente andrete lontano. E se per avere importanza tra i miei coetanei devo essere come loro, bè in questo caso preferisco essere diversa. Io preferisco divertirmi coscientemente con la mia timidezza e le mie paure.

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  23. Carissimi tutti,
    continuo a leggervi con interesse. Qualcuno accennava ad un fatidico sorpasso 1-2. Vi rispondo: che partita state seguendo? Andiamo con un giro di risposte:
    - A Spiller, Zardo, Guzzo, Visentin, che mi accusano di generalizzare, rispondo: stiamo parlando di tendenze e di generazioni, sì o no? E la tendenza è o non è quella che ho descritto nel post? Forse dovreste riascoltarvi/rileggervi i DOCUMENTI, cosa che nessuno sembra avere fatto. E' ovvio che non tutti i giovani sono alcolizzati, ma statisticamente la vostra generazione registra questa tendenza. Se volete sostenere il contrario, fatelo con dati alla mano, altrimenti sono solo chiacchiere risibili.
    - A Schiavon, che ricostruisce lo spirito degli anni '80 e '90 sulla base di idee vaghissime e inconsistenti, rispondo: amico mio, hai una rete globale con un miliardo di informazioni a disposizione; forse prima di lanciarti in improbabili ricostruzioni fantastoriche, dovresti documentarti un pochino.
    - A Guzzo, che riporta i cari consigli di genitori premurosi ("...divertiti ora finché...puoi..."), rispondo: quando la smetteranno i genitori di fare danni? Questa frase è una vera carognata: in tre parole si spiega ai propri figli che la vita di onesto cittadino, di padre amorevole, di marito fedele è una noia infinita, una specie di stato comatoso che prepara al riposo eterno. Che è indispensabile darsi da fare subito, lasciare libero sfogo all'istintività autodistruttiva, perché poi si vive solo dei magnifici ricordi delle belle sbronze in compagnia. Quando si dice educare... La verità è che nessuna età è migliore delle altre, ed anzi, forse, tra tutte, la vostra è la peggiore, per molte ragioni, ma soprattutto perché manca di una piccola cosa: la libertà. Tradotto: decidere per sé. Dico bene o dico male? Ah, sì, certo, libertà, guarda caso, non esiste senza responsabilità: pensate di farcela a sopportarne il peso?
    - A Bruniera rispondo: ma si può essere più cinici? Parli come Ponzio Pilato, se fossi Dante ti caccerei nel luogo dove si è punti da vespe e mosconi, e si corre su un terreno brulicante di vermi schifosi. "A cosa serve discutere? Tanto, i ragazzi fanno quello che vogliono comunque!". Non esistono i valori? Non esiste distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Ti sarebbe tutto così indifferente se restassi paralizzata dopo essere stata travolta da un'auto guidata da una ragazza che si era fatta un bicchierino giusto per sentirsi al passo coi tempi?
    - A Tosatto dico: qui il punto non è cosa piace a me e cosa a voi, bensì quali comportamenti hanno un impatto sociale negativo e quali no. A livello collettivo, una generazione di ubriaconi significa che conviene a tutti andare a rinnovare il passaporto per l'espatrio.
    - A Vesco e Carniato dico: ovviamente sono dalla vostra parte.
    - A Bergamo rispondo: condivido: i modelli di comportamento e i valori implicitamente proposti dalle narrazioni massmediatiche non sono un dato trascurabile. Chi di noi è veramente libero? Attento però a non idealizzare il passato, che va invece conosciuto per quello che è stato realmente.
    Concludo dicendo che quasi tutti, pensando di contraddirmi, finiscono per darmi ragione: l'alcol è un facilitatore di rapporti sociali, soprattutto tra generi. Ottima medicina per gente timida, impacciata, imbarazzata. Rispondere un po' a questo: a chi viene voglia di ubriacarsi quando è felicemente accoppiato?

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    1. Mettiamo in chiaro le cose. Innanzitutto, ho chiarito fin da subito che fare abuso di alcool non è un fatto positivo, non solo per la nostra generazione, ma per una persona di qualsiasi età. Credo però che la convinzione che ha per la propria idea la renda inflessibile e non le permetta di comprendere che non esiste solo il bianco o il nero. I giovani non sono tutti alcolizzati o astemi. Se parliamo di "abuso", parliamo di un uso eccessivo di alcool, non del bicchiere che si beve a fine settimana. Bere occasionalmente qualcosa di alcolico o ubriacarsi di tanto in tanto non rende qualcuno un alcolizzato. E se è questa l'idea che ha, probabilmente non ha mai avuto a che fare con qualcuno che abbia sofferto davvero di questo vizio. Mi parla dell'esistenza di valori, come se io e i miei coetanei fossimo nient'altro che un gruppo di ubriaconi il quale unico scopo è l'arrivo del sabato sera. Non crede che bisognerebbe andare oltre questo stereotipo? Nei giovani, per fortuna, c'è molto più di questo e giudicare in partenza non la porterà a comprenderlo. Si sente spesso parlare del fatto che «i giovani d'oggi non hanno più i valori di una volta». Ci mancherebbe, viviamo nel presente oppure no? I modi di divertirsi sono cambiati ed è giusto lasciare il passato lì dov'è, quindi Ponzio Pilato è meglio non chiamarlo in causa, perché non intendo certo dire che il problema non vada affrontato. Vorrei però sottolineare ancora una volta che c'è anche chi beve responsabilmente, chi non si mette alla guida dopo aver bevuto e chi si permette di ubriacarsi solo se sa che c'è qualcuno che lo riaccompagnerà a casa, quindi rimango ferma sull'opinione che se l'alcool non si trasforma in un vero vizio, qualche bicchiere ce lo possiamo concedere.

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    2. Vorrei chiarire anche io il mio pensiero su questo argomento.
      Innanzitutto io i documenti che ha messo a disposizione gli ho letti, in secondo luogo io non ho mai detto che questa tendenza non esista, anzi mi sono basato proprio sui documenti che testimoniano questo fenomeno per scrivere i miei commenti.
      In terzo luogo lei ha detto che noi siamo una generazione di frustrati, incapaci ecc. e ciò è del tutto diverso dal dire che è presente una tendenza nella nostra società.
      Non so se mi sono spiegato: lei ha definito la nostra generazione come una società di alcolizzati, ma i documenti che ho letto io non dicono "la generazione di oggi è una generazione di alcolizzati, frustrati, incapaci, ecc.” bensì dicono che c'è una tendenza.
      E' per questo che io e alcuni miei compagni abbiamo detto che lei ha generalizzato.
      Spero di averle spiegato meglio il mio pensiero.

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  24. Per riallacciarmi alla domanda iniziale, io sono d’accordo con lei nel fatto che per le persone più timide e impacciate, quelle per così dire “emarginate” dalla società, trovano negli alcolici un modo per fraternizzare con gli altri, per “divertirsi”. E’ oltremodo veritiero che nella nostra generazione stanno aumentando i minorenni che abusano di alcol, ma soprattutto droga. La nostra generazione è dipendente da sostanze per riuscire a divertirsi. Non riusciamo più a farne a meno: è una cosa sistematica. Ormai si è creato il binomio alcol-divertimento.
    Ovviamente queste cose non si possono fare con fidanzati/fidanzate varie, perché si crea in qualche modo una sorta di responsabilità nei confronti dell’altra persona. Non credo che persone normali abbiano il coraggio di ubriacarsi con la fidanzata/fidanzato allo scopo di divertirsi. Soprattutto quando si è maggiorenni e si ha la patente: chi si mette alla guida dopo aver bevuto diventa un pericolo per tutti, specialmente per chi gli sta intorno, oltre che per se stesso.
    Quindi per chiudere, credo che solo dei pazzi si ubriacherebbero quando sono felicemente accoppiati.

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  25. Concordo pienamente con Bison e con gli altri miei compagni, tutti quanti abbiamo consumato degli alcolici qualche volta con il fine di divertirci, cosa che sempre di più sta succedendo tra le nuove generazioni che hanno sempre meno immaginazione e creatività per fare qualcosa di divertente; dandosi al consumo di alcolici seguendo le orme delle generazioni passate perché questo fenomeno è successo anche in passato. Sorge una domanda però : c'è qualcuno che si sta preoccupando di risolvere questa situazione?? Si promuovono tanto gli incontri finalizzati a sensibilizzare i giovani sulle conseguenze derivanti dall'utilizzo di droga, alcol e fumo sperando in un'attenuazione e soluzione del fenomeno. Cosa che non ha alcun effetto benefico perché , a mio avviso, non vengono apportati dei provvedimenti concreti ed efficaci per risolvere il problema da parte delle istituzioni.
    La sua ultima domanda è interessante perché ogni tanto si sente in giro nei corridoi delle scuole o anche mentre sei in compagnia di ragazzi e ragazze che parlano di come il/la proprio/a partner che, essendo andato in discoteca ed ubriacatosi li ha traditi. Non ho avuto, per fortuna, esperienze in merito e spero di non averne ma non mi sembra affatto giusto che una persona che ha un certo rapporto di intimità con un'altra persona vada ad ubriacarsi rischiando di far sparire quel rapporto; sarebbe una mancanza di rispetto verso sé stessi e verso il/la proprio/a partner. Lo ribadisco perché non lo ritengo giusto; non bisogna ubriacarsi quando si è impegnati in un rapporto sentimentale se lo si vuole portare avanti.
    Lorenzo.

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  26. La vita di noi esseri umani può essere divisa in quattro fasi: infanzia (1-15 anni), adolescenza (16-25 anni), età adulta (26-55) e vecchiaia (55 in poi); l’infanzia è quel periodo in cui i bambini sono ancora innocenti, privi di ogni pensiero e senza alcuna ansia per il futuro. L’adolescenza invece comincia a farci riflettere, cominciamo a provare emozioni mai provate prima e impariamo cosa significa stare al mondo, questa è l’età in cui si fanno tutte le esperienze che ci faranno diventare adulti e che ci insegnano cos’è giusto e cos’è sbagliato. Dopo arriva l’età adulta dove sei obbligato a chiudere i legami col passato e diventare finalmente un uomo/donna, sei costretto a trovarti un posto di lavoro che probabilmente non sarà quello che sognavi per te da bambino, però dovrai fartene una ragione. Questa è l’età della monotonia e della serietà, ovviamente ci saranno dei momenti dove potrai rivivere i bei momenti della gioventù però questi non ti riporteranno nell’età della spensieratezza che ormai è passata e non tornerà più. Infine arriverà la vecchiaia, qui si cominciano ad avere i primi acciacchi e si capisce che ormai i migliori anni della propria vita sono passati. Ormai non ti resta solo che stare ad aspettare e rimembrare i vecchi momenti belli o brutti passati con gli amici, perché non importa com’erano ma importa solo che ci sono stati.
    Spero che tutti abbiate capito quello che cerco di dirvi: l’età in cui ci troviamo noi è quella della sperimentazione e delle nuove esperienze, non importa quanto queste possano farci male perché quando arriveremo alla nostra veneranda età noi le ricorderemo e anche se avremo combinato cose che avrebbero fatto drizzare i capelli anche hai nostri genitori non importa, perché almeno le avremo fatte. La vita è fatta per essere vissuta e quale momento migliore c’è per viverla se non quello dell’adolescenza!? Ovviamente non credo che per divertirsi ci sia bisogno soltanto di bere però comunque anche questo è un modo di passare i sabati sera, oramai in questi tempi sembra essere di moda ubriacarsi tutte le sante sere e questo avviene sempre più spesso tra noi giovani, ma non penso che sia nostra la colpa (almeno non tutta) bensì di tutte quelle persone che, anche se al corrente di ciò che sta accadendo, se ne fregano e questo continua ad aumentare il numero di giovani che finiscono in ospedale per abuso di alcool o stupefacenti.
    C’è un detto che dice: “le cose migliori sono quelle che si ricordano” perciò ragazzi anche se bevete va bene ma ricordiamoci sempre come ho detto prima che quando avremo tutti noi la nostra veneranda età ci dovremo ricordare i momenti passati della nostra vita e sarebbe meglio che ci si ricordi quello che si faceva il sabato sera, perciò amici bevete pure ma fatelo con saggezza

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  27. Molte persone ritengono che stiamo andando incontro ad una generazione di alcolizzati ed a confermare questa tesi sono i dati statistici allarmanti che riferiscono che l'Italia tiene il primato tra i paesi europei di ragazzi che diventano alcolizzati all'età di 14 anni. A confermare inoltre questo presagio sono “i quadri di comportamenti a rischio” che rilevano la presenza di questo fenomeno soprattutto nel Nord-Est e nel Nord-Ovest dell'Italia, come documentato dai media. I giovani utilizzano l'alcol per sentirsi bene o per evitare le sensazioni negative ma non sanno che l'utilizzo o l'abuso di sostanze alcoliche può modificare l'equilibrio dei neurotrasmettitori cerebrali, inducendo l’organismo a desiderare l’alcol. Alcuni dei fattori che possono indurre i giovani ad assumere sostanze alcoliche sono per esempio la depressione, l'ansia, l’avere un membro della famiglia alcolista oppure dagli amici che bevono regolarmente, ma la causa scatenante che preoccupa di più riguardo all’uso di sostanze alcoliche degli adolescenti è la rappresentazione dell’alcol data dai mezzi di comunicazione che può far passare il messaggio che sia necessario bere per sentirsi alla moda, e che non ci sia nulla di male se si esagera con l’alcol. Molti giovani utilizzano l’alcol come mezzo di divertimento perché esso permette loro di assumere comportamenti o di fare delle azioni che nella vita normale non farebbero a causa di alcuni sentimenti come la paura e la vergogna o per compensare la mancanza di coraggio. Proviamo a pensare: chi di noi si metterebbe a ballare in mezzo ad una pista da solo ad una festa con delle persone che lo osservano senza bere degli alcolici? Sono sicura che quasi nessuno lo farebbe. Personalmente sono contraria a queste tendenze perché non è vero che l’alcol crea divertimento e felicità, ci sono tanti altri modi per divertirsi con gli amici come passare insieme una serata andando a mangiare una pizza e scambiando con loro quattro chiacchiere oppure andando al cinema o a giocare a bowling, quindi, non serve per forza passare una serata in discoteca a bere solo per farsi notare. Ovviamente ci sono poi determinate occasioni nella quali penso ci possa stare qualche bicchierino ma sono veramente rare. (segue)

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  28. Nella maggior parte dei casi, comunque, l’utilizzo di sostanze alcoliche non viene visto dagli interessati come uno strumento che porta alla morte della persona stessa o di altre persone. Quante volte leggiamo nei giornali o sentiamo dai notiziari della domenica mattina di ragazzi e ragazze che sono morti o finiti in coma etilico oppure di incidenti stradali causati da guida in stato di ebbrezza. Secondo voi gli infermieri del 118 che corrono da una città all’altra ogni sabato sera cosa provano nel vedere vite che stanno per lasciare questo mondo o che lo hanno già lasciato a causa di un bicchierino di troppo? Per riflettere meglio cito le parole scritte da un giornalista che era presente ad un incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole al giornalista
    << Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite. Mi son sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa e finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco". Mamma, la sua voce sembra così lontana... Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando,con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono: "Questa ragazza non ce la farà". Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire... Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente. Di’ a mia sorella di non spaventarsi, mamma, di a papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazione si fa sempre più debole e incomincio ad avere veramente paura... Questi sono i miei ultimi momenti,e mi sento così disperata...Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio.>>
    Contrastare questa tendenza è assai difficile soprattutto nel nord dove è un frutto della cultura popolare che si tramanda da più generazioni; però, se la maggior parte della gente fosse a conoscenza dei danni e dei pericoli derivanti dall’alcol, ci penserebbe non una ma ben più volte prima di bere una bevanda alcolica. Vale dunque la pena passare una nottata in bagno a vomitare o correre il rischio di lasciare questo mondo per aver bevuto un bicchiere in più?

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  30. Secondo me, parecchie cose dette qui sopra sono esatte, ma di una cosa sono certo: la generazione di noi ragazzi si sta lentamente rovinando.
    Non mi sento in condizione tale da dare con certezza un mio giudizio, qui potrei scrivere benissimo che bere alcolici o fumarsi uno spinello sia sbagliato, ma chi mi dice a me che sabato prossimo non mi ritrovo ubriaco marcio? Che sia chiaro, non mi sto dando dell'alcolizzato, voglio solo dire che a mio parere nessuno sia in grado di "rifiutare" una serata di divertimento con amici.
    Ognuno di noi è in grado di rendersi conto che assumere alcolici o altre sostanze faccia male, eppure lo si fa lo stesso, senza pensarci e senza rendersi conto delle possibili conseguenze. Al giorno d’oggi la stra grande maggioranza dei ragazzi vive aspettando il sabato sera per sballarsi e per far festa: non è questo lo stile di vita di un ragazzo della nostra età, poi per carità, ognuno è libero di fare come meglio crede.
    Per quanto riguarda Lei prof, a mio parere il punto di vista che ha del ‘divertimento’ non esiste più, o meglio, pochi ma veramente pochi la pensano tuttora cosi; faccio un piccolo esempio: ho cercato in un social network due eventi in discoteca, all’apparenza sembravano molto simili, quasi uguali, ma ho notato una differenza nel numero di partecipanti, nella prima quasi 1000 nell’altra invece appena 150, mi sono chiesto il motivo e ho notato che nella prima festa c’era il “Free drink” e nella seconda per bere bisognava pagare: vorrei proprio vedere se al posto di “free drink” ci fosse stato scritto ‘coca cola gratis per tutti’ quanta gente ci avrebbe partecipato… Maddai, non è possibile che siamo arrivati a questo punto, non è possibile che perfino i gestori delle discoteche, che sono adulti, intelligenti e responsabili (almeno cosi si spera), si sono ridotti a dare GRATIS alcolici, pur di farsi pubblicità e attirare gente; e se questi adulti che guadagnano cosi a discapito nostro e della nostra salute si possono considerare stupidi, noi ragazzi che ci andiamo a quelle feste solo con il puro intento di bere siamo ancora più infantili.

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  31. Dopo aver letto i commenti dei miei compagni ammetto subito di trovarmi in accordo con chi propone l'uso moderato di alcolici. Credo che un uso controllato delle bevande alcoliche non debba necessariamente far del male, come non penso che una generazione che sa limitarsi nell'uso di alcolici, possa essere definita, come dice lei, una generazione di ubriaconi. Penso che ognuno abbia una propria testa per pensare, che ognuno sappia quali sono i suoi limiti senza dover necessariamente seguire la massa. Ma forse è questo il problema: riuscire a distinguersi dal gruppo. Non è sempre facile, anzi, molto probabilmente se la tendenza non fosse questa non ci sarebbero questi problemi e forse nemmeno saremmo qui a discuterne. Perché bisogna dire che, non solo la voglia di divertimento induce a bere, ma anche l'influenza che gli altri hanno su di noi fa la sua parte.
    Sono inoltre fermamente convita che, se ci si sente realizzati in qualsiasi ambito della vita, non si avverte minimamente il bisogno di ricorrere a certe sostanze perché si ha senza dubbio qualcosa di meglio da fare e a cui pensare!
    Francesca

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  32. Per la maggior parte dei giovani, l'alcool viene visto sia come una sostanza che aiuta ad affrontare determinate difficoltà personali come: la timidezza, la paura, l'imbarazzo; sia come bevanda che aiuta ad avere gioia e divertimento. Molte volte però i giovani vedono l'alcool come un'automedicazione per dimenticare
    i propri problemi spesso legati ad un momento di crisi adolescenziale; o come bevanda da bere in compagnia per divertirsi tutti assieme.
    Ovviamente i ragazzi lo fanno per un semplice motivo: hanno già a questa età la
    possibilità di uscire la sera e di utilizzare i soldi dati dai propri genitori per la serata, solamente per "comprarsi da bere".
    Molti ragazzi però diventano soggetti dell'alcool perché hanno il timore o di essere esclusi dal gruppo oppure perché hanno la paura di non riuscire a divertirsi nella stessa maniera degli altri se non bevono come loro o infine semplicemente perché hanno paura di non riuscire a lasciarsi andare ma di essere sopraffatti dalla propria timidezza.
    Ma siamo sicuri che ci sia bisogno dell'alcool per divertirsi il sabato sera? E per quanto riguarda la timidezza, non bisognerebbe sconfiggerla prima o poi da soli senza alcuno strumento esterno?

    Albina

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  33. Ho letto i vostri commenti e diciamo che in tutti o quasi trovo qualcosa di giusto con cui sono d'accordo. Però vorrei analizzare questa questione da un punto di vista un po' diverso. E per ritornare all'argomento da cui siamo partiti l'abuso eccessivo di alcolici delle nuove generazioni. L’adolescenza è un periodo di grandi sconvolgimenti ormonali, fisici ed emotivi, di passaggio dall’essere bambini al mondo degli adulti, e proprio in questo periodo della vita i ragazzi e le ragazze, sentono molte volte la pressione di mostrare di essere adulti. Un modo per dimostrare la maturità è trasgredendo bevendo alcolici, fumando, tutte queste cose che fin da piccoli le vedevamo fare ai "grandi". E come tutti sanno il fascino del proibito è letale per l'uomo soprattutto per i giovani. Penso che ci viene dato tanto la colpa di "errori" che non partono nemmeno da noi ma da una società che ci ha scaraventato in un mondo dove tutto gira intorno alla droga, all'acol e al fumo. Ogni epoca è vissuta con un ideale da incarnare da seguire, cercando di non deviare da quello, oggi invece noi non abbiamo più un ideale vero e proprio, abbiamo una società che non crede più nei valori, quelli autentici, quelli da elogiare perché puri e genuini. Società confusa, società “ deformata ” da immagini e modelli sempre più falsi, sempre più ingannevoli e superficiali.  E i giovanni sono le vittime più facile da fare! Con questo non voglio dire che tutti si drogano bevono e fumano. Solo che siamo stati più propensi a farne uso rispetto alle generazioni passate. Inoltre l'acol è da per tutto, questo penso che abbia influenzato molto l'assunzione da parete degli adolescenti perché una cosa così proibita che fa tanto male ma che sembra che faccia anche "bene" la si può avere a portata di mano. Poi se ne sente così tanto parlare che alla fine si è incuriositi da questo mondo ci cocktail con nomi strani e affascinanti.
    Tutto questo discorso della società non è un tentativo di giustificare gli adolescenti che non vedono l'ora che arrivi il sabato sera per uscire e bere fino a quando non riescono nemmeno a parlare, ma solo un punto diverso da cui poter guardare alla questione. Inoltre penso che se ne parli tanto di questi problemi dell'alcol e delle conseguenze che ha sui giovani ma di concreto cosa si sta facendo?

    "Tutti" si lamentano dei comportamenti esagerati e incoscienti dei giovani nei confronti dell'acol ma questo è un processo che è iniziato tempo fa, dagli anni settanta, ottanta si è cominciato ad avere un comportamento sempre più liberò nei confronti dell'alcol e delle altre sostanze stupefacenti. Gli adolescenti di oggi stano continuando su una strada avviata tempo fa.

    Gli adolescenti non possono avere idee diverse del divertimento da quelle che si sono sempre trovati intorno cioè le situazioni dove l'alcol fa da protagonista. Per noi l'alcol potrà pur rappresentare una fonte a cui attingere per "sballare" una volta ogni tanto ma non è l'unica risorsa che conosciamo per rilassarci e passare le serate con gli amici!
    Ad esempio immagino che se io adesso chiedessi a ognuno di voi di raccontare un momento in cui vi siete divertiti e avete trascorso un momento da ricordare, nessuno di voi racconterà una serata dove era ubriaco marcio! Perché alla fine del fine noi tutti sappiamo distinguere tra il divertimento di una serata passata in compagna a parlare e a sorridere ricordando dei momenti passati insieme con una serata dove ci siamo ubriacati e ci siamo sentiti più disinibiti!
    Penso che ogni epoca, ogni generazione abbia un modo di vedere le cose in questo caso un modo diverso di divertirsi!

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  34. La vostra compagna Yi Wang mi scrive il seguente commento, che pubblico per suo conto:

    yi wang Ieri alle ore 23:41

    Carissimo prof. io non sono del tutto d' accordo del fatto che lei ci consideri una generazione di alcolizzati solo perché beviamo qualche bicchiere nel fine settimana mentre ci divertiamo con gli amici. A mio parere perché no ubriacarsi anche se si è felicemente accoppiati? Con la sua ultima domanda mi fa capire che per lei noi beviamo perché non abbiamo la ragazzo/a. Io non sono d'accordo chi ci proibisce di bere scusi? A mio parere si può bere perché ci piace anke se possiamo vedere dai dati statistici i ragazzi negli ultimi anni iniziano troppo presto come a 14anni causati dalla voglia di seguire le tendenze. Però dalle risposte che lei ha dato sembra che ce l'ha con la nostra generazione solo perché beviamo? Ma perché lei non ha mai bevuto alla nostra età? Vorrei anche sottolineare che lei non appartiene alla nostra generazione (non voglia darle del vecchio) e non penso sia in grado vedere le cose come le vediamo noi.
    Non sono d'accordo sulla sua idea di educazione che ci danno i nostri genitori. mi riferisco alla risposta che ha dato a Selene. Non penso che lei possa giudicare il metodo educativo degli altri... anche se lei ha dei figli quindi esperienza.
    Vorrei farla notare che educare un adolescente e un bambino è diverso. Poi non sempre i genitori hanno ragione tutti possono sbagliare al mondo non siamo perfetti. Detto questo vorrei io rivolgerle una domanda: Secondo lei perché siamo diventati così? Non si potrebbe dire che nella società di oggi la televisone e internet ci aiuti molto sa.
    Wang Yi

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  35. Secondo il mio punto di vista, i video da lei condivisi, rappresentano uno dei tanti fattori che hanno influenzato la generazione di oggi.
    Infatti, i giovani sono cresciuti guardando queste pubblicità e queste puntate televisive, che gli hanno indotti a credere che sia giusto seguire un modello di vita prestabilito (basato sulle feste con alcolici e tutto ciò che segue).
    Forse la colpa non è tutta dei giovani, ma in parte è anche della vecchia generazione che ci ha indotti a pensare in un certo modo.
    Questi video hanno sicuramente molte cose in comune, ad esempio si è associata l’immagine dell’alcol a quella del divertimento e ciò è la cosa che mi colpisce di più dato che è proprio ciò che lei ha detto leggendo i commenti di alcuni miei compagni.
    Fino ad ora non mi ero accorto di quanto la mia generazione si sia fatta influenzare dalla televisione.
    Matteo.

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  36. Innanzitutto vorrei dire che c'è una grossa differenza fra l'alcolismo e il consumo di alcolici tra i giovani. Il primo è a tutti gli effetti una malattia, il più delle volte provocata da traumi psicologici, che consiste in un quotidiano bisogno di assumere sostanze alcoliche; una dipendenza da sostanze. Il secondo è un'altra cosa, penso nessuno sotto i 25 anni abbia mai sentito il bisogno di bere, al di fuori della “serata”, e l'unico motivo per cui si beve è il divertimento.

    Detto questo ho un'altra considerazione da fare: in questi anni sono gli adolescenti e i preadolescenti a decidere come ci si diverte, non c'è nulla da fare. Anni fa forse erano i giovani-adulti a detenere questo potere ma oggi non è così. La generazione precedente alla nostra è rimasta indietro ormai, è la tecnologia a comandare il mondo: pensiamo a Internet, ai cellulari, ai social network, per noi giovani sono la quotidianità, abbiamo sempre vissuto con loro e ne siamo in un certo senso “padroni”. Siamo noi a dettare legge sulle mode e su ciò che è cool o meno. Siamo noi a decidere come ci si diverte, e se il nostro modo di divertirci incorpora in sé il consumo di alcolici, così sia.

    Paolo Busetto

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  37. Per concludere il tema proposto, vorrei evidenziare la forte influenza della pubblicità sugli alcolici.Come si nota in entrambi video postati da lei è presente al centro della situazione,la figura femminile materializzata in tutta la sua invitante sensualità.Già a partire dagli anni '70 l'azione del bere è stata associata alla donna,la quale con il suo fascino attrattivo ha invitato i consumatori a scegliere quel certo tipo di prodotto rispetto ad un altro.Sono state,quindi, soprattutto le aziende che producevano gli alcolici a trarre il maggior beneficio.Un esempio di video abbastanza recente,oltre a quelli proposti, può essere lo spot della birra dreher nell'estate 2012, all'interno del quale, si vedono un gruppo di ragazze che con la loro allegria invitano le persone a consumare quel tipo di bevanda.Oppure forse più significativo lo spot Aperol del 1991,in cui vi è una donna(Kathryn Eichstaedt) che con il suo fisico sensuale attira il pubblico maschile. La pubblicità perciò tende ad incentivare i consumi proponendo immagini studiate e di conseguenza nuovi valori associati all'alcol. Ovviamente questi messaggi hanno azione sul consumatore debole che ha bisogno di un esempio a cui ispirarsi e in mancanza di controllo può assumere una forma di dipendenza all'alcol. Ecco qui lo spot relativo al tema: https://www.youtube.com/watch?v=T9Tks820vM4

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  38. Carissimi tutti, continuo a leggervi con molta attenzione, non dubitate. Il dibattito si fa sempre più interessante. Mi scuso con Wang, ma preferisco non rispondere ora alle domande che mi ha rivolto: non voglio condizionare i vostri liberi commenti con le mie valutazioni. Allora, qualora lo vogliate, questo spazio è tutto vostro.

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  39. Gli spot pubblicitari e il frammento di una puntata delle famosa serie "The O.C." sono ottimi spunti di riflessione riguardo ai temi che stiamo affrontando.
    Riguardo agli spot pubblicitari fa scalpore come, nonostante il passare degli anni, la donna viene utilizzata come un oggetto e mezzo di persuasione per i telespettatori a comprare un prodotto qualsiasi. Fin dagli anni Settanta sono state fatte campagne contro la strumentalizzazione della donna ma nonostante questo non ci sono ancora stati risultati soddisfacenti.
    Ritornando al tema di cui stiamo parlando e cioè l'alcol e il divertimento; negli spot viene messo in luce il fatto che gli alcolici (in queste pubblicità l' Aperol) siano il fulcro del divertimento tra le persone.
    Invece nello spezzone della serie televisiva si ha l'esempio di come una tranquilla festa liceale, dove comunque c'è consumo d'alcol, posso degenerare. Tutto questo grazie al passaparola tra i giovani che ha permesso di far sapere a ogni tipo di persona , anche sbagliata, di quella festa; in questo caso la squadra di pallanuoto e il gruppo dei loro amici, che portano superalcolici fumo e persino droga. Dal quel momento in poi la festa si riempe di carica erotica e violenta, tutto questo a causa dell'abuso dell'alcol, del fumo e della droga.
    Queste due situazioni mi fanno riflettere sul modo in cui noi giovani si vogliano divertire: Facendo feste con un moderato consumo d'alcol oppure abusarne per compiere sciocchezze come è successo recente a Modena: l'abuso sessuale da parte di cinque ragazzi ubriachi ad una ragazza durante una festa.
    Grazie all'influenza della televisione, tramite pubblicità, fiction e film ci fanno associare l'alcol al divertimento ma non è così, siamo noi giovani che dobbiamo decidere e creare come divertirci senza seguire le influenze delle televisione e della massa.
    Lorenzo

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  40. Sono pienamente d'accordo con Lorenzo, noi giovani dobbiamo cominciare a pensare con la nostra testa e rifiutarci di seguire gli ideali negativi che ci vengono trasmessi nella vita quotidiana.
    Dobbiamo smetterla di seguire un modello prestabilito come se non fossimo capaci di fare altrimenti e sopratutto dobbiamo cominciare a capire che tutto ciò che ci viene trasmesso non coincide con la realtà.
    In poche parole ognuno di noi deve valutare, senza essere influenzato, se l'utilizzo degli alcolici sia veramente un modo per divertirsi oppure sia un modo per rovinarsi la salute.

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  41. “NO ALCOL, NO PARTY”, ecco ciò che documenta il secondo spot. La festa si ferma e riprende soltanto con un bel bicchiere colmo d’Aperol, ma uno ogni tanto non fa male.
    Il sabato sera passato con gli amici, con un bicchiere in mano, tanta bella musica penso sia sufficiente per divertirsi. Naturalmente non tutti la pensano come me, si abbondano all’alcool come se ne fossero schiavi, fino alla nausea, ma sono dell’idea che ognuno è responsabile di se stesso e che ognuno conosce i propri limiti, se rispettarli o meno è un scelta personale. Quindi ribadisco che l’alcol non fa male se assunto in piccole quantità.

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  42. Io sono dell’idea che la nostra generazione è stata influenzata nella scelta delle varie mode e stili di vita. Ormai noi siamo quasi o già maggiorenni e abbiamo il dovere di capire cosa sia giusto o sbagliato fare, però non dobbiamo pensare come collettivo, ma come singoli; cos’è giusto fare per ME STESSO? Questa è la domanda che dovremmo farci. Ognuno deve pensare con la propria testa, perché sennò non saremo mai in grado di dare un giudizio alle cose.
    io ribadisco il fatto che non è sbagliato bere alcolici ogni tanto, perché sarebbe un po’ eccessivo, però con moderatismo: anche senza l’uso sproporzionato di sostanze alcoliche si riesce a passare una buona serata tra amici, con il vantaggio di non avere conseguenze gravi alla fine della serata. Ognuno è libero di fare ciò che vuole alla sera, nessuno lo vieta.
    E per rispondere all’affermazione di Busetto: è vero che ormai siamo noi a decidere le mode, però non siamo noi a decidere se è giusto o sbagliato seguirle, e quando seguiamo una tendenza sbagliata, siamo noi a pagare, non altri.

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