giovedì 5 dicembre 2013

Stato etico o stato liberale?

Carissimi tutti,

nella fase precedente ci siamo confrontati con diversi documenti per cercare di prendere consapevolezza di alcuni meccanismi e modi di rappresentare la realtà che agiscono implicitamente nella cultura del nostro tempo, orientando la nostra facoltà di giudizio e i nostri comportamenti.
Mi pare che, in generale, sia abbastanza condivisa la tesi secondo la quale la nostra civiltà sarebbe, per così dire, ossessionata dal tema del sesso; siamo d'accordo nel rilevare che siamo bombardati quotidianamente da decine e decine di stimoli, messaggi, comunicazioni ad alto potenziale erotico, che l'erotizzazione, dominante in ogni aspetto della vita, si estende anche alla rappresentazione degli individui della società non tanto privi di sessualità, quanto dotati di una sessualità non matura e consapevole.
Mi pare che abbiamo convenuto anche sull'inestricabile intreccio fra erotismo e sistema economico, e abbiamo condiviso la constatazione dell'esistenza di un modello di bellezza perturbante, del quale sono protagoniste ragazze in età sempre più giovane. E' emerso anche il concetto di sesso come merce, nell'ambito di una rappresentazione della vita come possibilità di accedere per mezzo del denaro allo scintillio dei beni acquistabili, posti in bella mostra sui ripiani di cristallo e nelle vetrine luccicanti dei negozi.
Abbiamo infine constatato la divaricazione esistente fra leggi dello Stato, a tutela dell'infanzia, dell'adolescenza (in genere dell'età minorile) e della donna, e pratiche sociali a livello delle quali l'accesso alla pornografia e a varie forme di sesso a pagamento è sempre più diffuso, tollerato, alla portata di tutti, e perciò sempre più socialmente accettabile e accettato.

A questo punto ho molte cose da domandarvi. Allora, cominciamo:

1) è giusto che lo Stato intervenga sul tema della prostituzione, o dovrebbe essere un argomento lasciato alla libera espressione delle dinamiche sociali? In altre parole, è giusto che il governo e il parlamento legiferino sulle abitudini sessuali, sulle perversioni, sui comportamenti di privati cittadini, riprovevoli quanto vogliamo sul piano morale, ma comunque tenuti da persone consapevoli e consenzienti? Prostituirsi dovrebbe essere un reato (ricordo a tutti che oggi non lo è)? E' giusto che venga sanzionato chi va a prostitute?
2) c'è differenza fra prostituzione di strada, escort, ballerine di lap-dance, pornostar, animatrici di siti Internet di videochat erotica? Se sì, quale? Vendere prestazioni sessuali (e - si badi bene - non il corpo) è diverso dal vendere prestazioni professionali di altra natura (fare l'avvocato, il commercialista, l'insegnante, ecc.)?
3) è giusto che la legge condanni chi ha usufruito dei servizi a pagamento di una diciassettenne alla stessa pena di un individuo che ha abusato di una bambina di sette anni? Vi convince che una diciassettenne  non sia libera di prostituirsi, come invece lo è una diciottenne?

Credo ci sia abbastanza carne al fuoco. Vi prego di rispondere a tutti e tre i gruppi di domande. Vi anticipo già che non ho personalmente idee definitive su questi argomenti, perciò ascolterò volentieri le vostre, e non mancherò di intervenire per seminare scompiglio.
Vi aspetto entro e non oltre il 22 dicembre 2013.
Ciao!

Amsterdam, Olanda: prostitute in vetrina nel quartiere a luci rosse. Lo Stato olandese
non proibisce né l'offerta né il consumo di prestazioni sessuali a pagamento, in quanto
riguardano la vita privata delle persone e il loro sistema di valori.


46 commenti:

  1. Affermare se lo Stato debba essere liberale o etico, non è semplice, perché gli elementi da prendere in considerazione sono molti.
    Secondo me, il Governo e il Parlamento non dovrebbero intervenire sulle abitudini sessuali dei cittadini, perché si presume che questi siano persone consapevoli di ciò che fanno, tuttavia il tema della prostituzione, mi fa pensare agli innumerevoli casi di sfruttamento e quindi ritengo sia necessario un intervento volto a ridurre questi casi.
    Con ciò, non voglio dire che la prostituzione dovrebbe essere un reato o che chi ne usufruisce dovrebbe essere sanzionato, ma penso che le leggi possano entrare solo fino a un certo punto nella sfera sociale di ogni singolo cittadino e che quindi lo Stato possa attuare soltanto un intervento limitato.
    In poche parole voglio dire che ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole rispettando il buon costume e che dovrebbe essere una valutazione autonoma se usufruire o meno di questo servizio.
    (Personalmente chi decide di pagare per avere una prestazione sessuale mi fa venire un senso di amarezza e disgusto).
    Per quanto riguarda la differenza tra prostituzione di strada, escort, ballerine di lap-dance, pornostar, animatrici di siti Internet e di video chat erotica penso che la differenza più sostanziale si abbia tra la prostituzione di strada (prendendo in considerazione anche le escort) e tutte le altre figure.
    Innanzitutto, nel primo caso si ha una prestazione sessuale a differenza del secondo, dove i “clienti” dovrebbero limitarsi a guardare. Inoltre nei primi due casi possono verificarsi delle situazioni di sfruttamento, mentre negli altri è presente un luogo un po’ più protetto.
    Fare una distinzione tra vendere prestazioni sessuali e prestazioni professionali non è semplice perché da un punto di vista etico e morale queste due prestazioni sono completamente diverse, mentre da un punto di vista sostanziale sono entrambi un servizio.
    In riferimento al terzo gruppo di domande, penso che ci sia una differenza enorme, tra chi ha usufruito dei servizi a pagamento di una diciassettenne e chi ha abusato di una bambina di sette anni.
    Un conto è compiere un rapporto sessuale con una ragazza consenziente e quasi maggiorenne e un conto è abusare di una bambina non consenziente, ma soprattutto indifesa.
    Nella seconda eventualità, la pena per chi compie un simile gesto, dovrebbe essere molto più dura rispetto al primo caso ed esemplare, per eliminare queste situazioni deplorevoli.
    Infine, dato che con la maggiore età si acquista la capacità di agire e che quindi la legge riconosce una maturità tale da prendere decisioni autonomamente, ritengo che solo una diciottenne possa decidere di prostituirsi.

    Matteo.

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  2. Stato etico. Fosse per me non avrei dubbi.
    Si presume che le persone siano in grado, come dice Spiller, di essere consapevoli di ciò che fanno, ma nell’esserlo dovrebbero anche essere in grado di distinguere ciò che è morale oppure etico e ciò che invece non lo è. Sì, perché probabilmente la maggior parte degli uomini che acquistano prestazioni sessuali sono consapevoli di farlo ma nel compiere quest’azione non si rendono conto della gravità che si nasconde nell’atto che compiono. Pagare una persona per ottenere dell’appagamento fisico. Nulla di più riprovevole. Fare sesso con una prostituta potrebbe appagare fisicamente sul momento ma si passerà il tempo successivo a recriminare su ciò che si è compiuto. Non ho parole per descrivere quanto tutto questo mi fa ribrezzo.
    Ma uno stato non si può basare sulle impressioni di alcuni e, dato che comunque e nonostante tutto ci sono prostitute e ci sono uomini che vanno con le prostitute, lo stato è costretto ad adeguarsi a queste situazioni. Io vorrei una sorta di equilibrio. Non trovo giusto nemmeno io che venga classificato come reato il fatto di prostituirsi poiché alcune ragazze sono costrette a farlo. Penso invece sia giusto sanzionare chi va a prostitute, potrebbe essere un ottimo deterrente che terrà lontano da questo giro un bel po’ di uomini.
    Secondo me ci sono principalmente due differenze sostanziali tra la prostituzione di strada e le altre categorie. Le prime sono per la maggior parte costrette da trafficanti a far ciò che, con la menzogna, sono state indotte a fare mentre le altre lo fanno per scelta o comunque per soldi. Un’ altra differenza sta nel fatto che le prime sono solitamente soggette a sfruttamenti. Credo anche che non sia possibile trovare dei punti di contatto tra prestazioni di natura sessuale e prestazioni di natura professionale. E’ sempre un servizio, su questo non ci sono dubbi solo che nel primo caso si mette a disposizione il proprio corpo ad un'altra persona mentre nel secondo si mettono a disposizione le proprie conoscenze e le proprie abilità.
    Non trovo giusto che chi usufruisce dei servizi di una diciassettenne venga punito nella stessa maniera di chi abusa di una bambina. E’ stato lei per primo ad usare due termini differenti, abusare ed usufruire non sono la stessa cosa.
    Ora, noi siamo qui a discutere, ma ci rendiamo conto che si tratta di un giro d’affari che passa dai 4 ai 5 miliardi di Euro l’anno? E in tasca a pochi, sia chiaro. Ma forse quei pochi sono quelli giusti e allora viene da pensare che forse è anche un giro di denaro, la seconda delle ossessioni del nostro tempo.

    Andrea.

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  3. Secondo me, non è giusto sanzionare chi va a prostitute, è vero, da un punto di vista etico, un fatto del genere è una cosa riprovevole, come dice Tosatto, ma nella realtà chi non può mettersi d'accordo con un'altra persona per una prestazione sessuale?
    C'è chi lo fa per favori, chi lo fa per soldi e chi lo fa per la fama.......
    Personalmente ritengo che più di Stato etico si possa parlare di persone etiche, dato che l'ETICA non è molto presente tra coloro che dovrebbero attuare i giusti provvedimenti.
    Con ciò intendo dire, come ho già detto, che ogni singolo individuo dovrebbe valutare autonomamente.
    Matteo.

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  5. Il tema della prostituzione,nel contesto di stato etico o liberale, è molto difficile o meglio delicato da interpretare,soprattutto nel momento in cui si deve prendere una decisione.Personalmente,parto dal presupposto che di questo argomento non ho idee sicure poichè ci sono varie sfumature per cogliere concretamente il concetto.Si potrebbe andare avanti un eternità a parlare di ciò che è giusto e sbagliato.Comunque la cosa che mi sembra più corretta da fare è valutare il problema in base alle conoscenze che ho. Innanzitutto si definisce stato etico uno stato che si pone come supervisore dei comportamenti giusti e sbagliati(in un senso stretto) cioè decide e promuove il modo in cui le persone devono agire,pensare,decidere,gestire se stesse e la propria vita, in base a certe regole morali,le quali proibiscono all'uomo di compiere determinati atti.Per comprendere meglio la questione ritengo ottimo prendere in considerazioni l'esempio riguardante questo tema(anche se ce ne sono molti altri).Se lo Stato emana una legge precisa e stabilisce che la prostituzione è vietata,sbagliata e va sanzionata ,allora si parla di stato etico.
    E',invece, stato liberale lo stato che cerca di intervenire il meno possibile nella vita dei cittadini lasciando libertà di decisione ai cittadini.Sempre nel nostro caso in uno stato di questo tipo la prostituzione è legale,perchè si ritiene che una persona sia libera di pagare per una prestazione sessuale.
    Ma, a questo punto,è giusto che lo Stato si occupi di gestire questa questione?
    Personalmente, ritengo che lo Stato possa intervenire su questo tema regolamentando la prostituzione ma solamente per il fatto che le prostitute di strada sono sfruttate e molte volte vittime di violenza.Non ritengo ,quindi, giusto che queste ragazze vengano strumentalizzate da un cosidetto" protettore",il quale ha solamente interessi a svolgere questo lavoro illlegale. Lo Stato deve cercare di limitare,se non eliminare il fenomeno delle prostitute di strada.Pensare,inoltre,che molti uomini approfittino del corpo altrui per soddisfare i propri desideri sessuali è una cosa agghiacciante e disumana poichè le donne che subiscono tutto ciò non si divertono a fare questo e sono costrette con la forza. Quante volte sentiamo parlare al telegiornale,soprattutto qui nel Trevigiano,che vengono uccise le prostitute,dopo essere state violentate? Vi sembra una cosa giusta?Per questo motivo, è inutile dare la colpa alle donne.Piuttosto,bisognerebbe trovare coloro che le inducono a fare questa attività.Oppure,sanzionare chi va a prostitute. 
    D'altra parte,però,non sono d'accordo che uno stato decida per i cittadini(per quanto riguarda altri temi) e ritengo che una persona sia libera di fare le proprie scelte che riguardano la sfera privata,purchè non danneggi la vita degli altri.Nel nostro caso non riguarda più di tanto la vita del singolo,bensì la vita di un insieme di donne,vittime di violenze.
    A questo punto, la mia risposta è:non esiste nè stato etico, nè stato liberale. Ritengo che in uno stato ci debba essere un codice etico ma non troppo,in relazione a dei problemi che riguardano la società nel suo insieme.Dall'altra parte un codice liberale che lasci la decisione personale al singolo individuo.Insomma un' equilibrio tra le due scelte.
    C'è comunque anche da tenere conto che regolamentando la prostituzione,la questione potrebbe prendere una via diversa da prima.Prendendo l'esempio del padre o di qualunque altro che prima della regolamentazione se ne andava tranquillamente alla ricerca di queste donne, poi non lo farà più così facilmente.
    Diversamente da prima,la questione potrebbe essere più immorale e indecorosa,in quanto l'uomo è in un certo senso schedato.

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  6. Si, è giusto che lo stato intervenga sul tema della prostituzione, perché questo fenomeno potrebbe alimentare tre tipi di problema. In primo luogo, dal punto di vista sociale, lasciare che si continui a prostituirsi per strada costituisce un forte disagio oltre che rappresentare una forma di degrado sociale. Basti pensare al fatto che esercitando in luogo pubblico, quale la strada, anche i bambini potrebbero venire a contatto con questa realtà. In secondo luogo, dal punto di vista sanitario, le prostitute non hanno alcuna forma di controllo o prevenzione per le malattie sessualmente trasmissibili e ciò non costituisce un danno solo per loro stesse ma anche per i clienti; di conseguenza si potrebbe trasformare in una minaccia anche per la popolazione in generale.
    Infine, dal punto di vista della sicurezza, esse non dispongono di una tutela da parte dello stato contro lo sfruttamento e il maltrattamento.
    Secondo me, quindi, il fatto che le istituzioni pubbliche intervengano in questo ambito, magari ripristinando le “case di tolleranza” di qualche decennio fa, non dovrebbe essere considerato come una forma di interferenza del governo nella vita privata dei cittadini ma come una forma di tutela degli stessi, attraverso la quale essi comunque possono esercitare le loro abitudini sessuali liberamente.
    Secondo me, dal punto di vista dell’attività lavorativa, le prostitute di strada, escort, ballerine di lap-dance, pornostar e animatrici di siti Internet di videochat erotiche possono essere considerate uguali o simili. La differenza principale è che mentre la prostituta di strada non è tutelata a livello giuridico, le altre professioni implicano più facilmente l’esistenza di un regolare contratto di lavoro.
    Dal punto di vista giuridico vendere prestazioni sessuali può essere considerato al pari delle altre attività lavorative, in quanto prestano un servizio. Dal punto di vista morale, invece, la nostra società non lo considera un lavoro dignitoso.
    Chiunque induce alla prostituzione una persona di eta' inferiore agli anni diciotto ovvero ne favorisce o sfrutta la prostituzione deve essere punito con pene severe indipendentemente dall'età della minore, voglio dire non ci devono essere sconti di pena solo se la ragazza ha 17 anni anziché 7 sono entrambe minori.
    Infine, tra una diciassettenne e una diciottenne la differenza sta solo dal punto di vista legale, in quanto si ritiene che la maturità psichica tra le due sia equiparabile.

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  7. Intervenire sulla prostituzione. A mio parere non ci sono dubbi per quanto riguarda quest’affermazione.
    Anche io, come dice Andrea, sono senza alcuna incertezza a favore di uno stato etico. Sì, perché nonostante si continui a pensare che ognuno è consapevole delle proprie scelte e delle conseguenze che esse comportano, la realtà dei fatti ci dimostra l’esatto contrario. Penso quindi sarebbe opportuno che il Governo e il Parlamento intervenissero riguardo il tema della prostituzione ponendone dei limiti che altrimenti i cittadini, lasciati nella loro libertà, non sarebbero in grado di stabilire.
    Questo è un tema non facile da affrontare, perché sono molti gli aspetti da considerare. Innanzitutto si deve prendere in considerazione la figura della prostituta, portata via dal suo Paese natale, dato che la maggior parte di esse proviene dai paesi dell’Est, ed obbligata a sottostare alle pesanti condizioni che le vengono imposte dal suo “protettore”.
    Per questo penso che la prostituzione non possa essere definita un reato, perché è facile giudicare ma, se ci trovassimo al loro stesso posto, magari a dover scegliere tra la propria vita e prostituirsi, sicuramente prenderemmo la loro stessa decisione.
    D’altro canto sono fermamente convinta che gli uomini che usufruiscono di questo “servizio” dovrebbero essere sanzionati, prima di tutto perché nonostante siano consapevoli che quello della prostituzione rappresenti un giro d’affari di enormi dimensioni e che dovrebbe essere bloccato il più presto possibile, continuano comunque imperterriti ad alimentare questo circolo vizioso.
    Per quanto riguarda la differenza tra prostituzione di strada, escort, ballerine di lap-dance, pornostar e animatrici di siti Internet di video chat erotica penso sia minima se non nulla. Sì, perché comunque in tutti i casi viene offerto qualcosa che a mio parere non può essere definita in altro modo se non ripugnante.
    In ogni caso deve essere fatta una distinzione perché, come ho detto prima, alcune di queste vengono costrette a fare ciò che nessuno aspirerebbe fare nella vita, mentre la restante parte lo fa per denaro.
    Inoltre ritengo che in entrambe le prestazioni, in quella sessuale e in quella professionale, vengono offerti dei servizi ma nel primo caso sono immorali mentre nel secondo rispettano dei valori etici tipici della nostra società.
    Infine penso che chi usufruisce di una diciassettenne non può essere punito allo stesso modo di qualcuno che abusa di una bambina di 7 anni, perché una ragazza sulla soglia della maggiore età è consapevole di ciò a cui va incontro, come lo potrebbe essere una maggiorenne, e può avere in questo un seppur minimo interesse. Una bambina è invece completamente indifesa ed inconsapevole, poiché la sua tenera età non presuppone il fatto che questa si preoccupi di problemi di questa portata.
    Francesca

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  8. Non sono completamente d'accordo con Bergamo, penso sia sbagliato dire che la pena per chi usufruisca di una prestazione sessuale di una diciassettenne e per chi abusi di una bambina di sette anni debba essere uguale.
    Il secondo caso è molto più grave rispetto al primo perché una bambina è indifesa e non è fisicamente pronta a subire un simile e riprovevole atto.
    La pena per chi ha abusato di una fanciulla dovrebbe essere molto più severa.
    Matteo.

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  9. A mio parere è giusto che lo stato intervenga sul tema della prostituzione perchè credo sia importante tutelare anche questo mestiere, perchè in fin dei conti è un lavoro. E giusto perciò mettere dei limiti che i cittadini non sono in grado di mettere a loro stessi; nonostante le persone hanno la consapevolezza, ci sono dei vizi dai quali è difficile allontanarsi ed è qui che lo Stato deve intervenire...insomma è come lasciare un bambino a crescere da solo, forse c'e bisogno di qualcuno che indica la strada più giusta da percorrere. In un primo momento direi che non è giusto sanzionare chi ha usufruito dei servizi offerti dalle prostitute ma riflettendoci, non è meglio cosi? Altrimenti chiunque ne usufruirebbe senza limiti ed ad ogni angolo della strada. Penso che la pena per chi usufruisce di una bambina di sette anni debba essere aumentata, non riesco a pensare ad un maniaco che magari approfitta di mia sorella di otto anni, la sua innocenza e soprattutto la sua conoscenza nell'ambito sessuale sono molto ridotte in confronto ad una diciassettenne, il trauma rimane a vita per entrambi su questo non ci sono dubbi.Inoltre per la mia esperienza personale dai diciassette ai diciotto anni poco cambia: la mente, i pensieri e le conoscenze sono le stesse, anche fisicamente poco cambia però ritengo sia importante stabilire un limite di età per la prostituzione altrimenti sempre più ragazze sceglierebbero quella strada. Per quanto riguarda la seconda domanda credo che il mestiere sia simile ma con caratteristiche diverse, insomma è come chiedere che differenza c'è tra la Pepsi e la Coca-Cola: la base è sempre quella solo che ognuna lavora nel suo ambito, prestazioni di ogni tipo: hai solo l'imbarazzo della scelta. L'unica differenza che mi viene in mente tra le prestazioni professionali e quelle sessuali è che nelle prime serve una laurea.

    Victoria

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  10. Secondo Adam Smith, economista del Settecento, lo Stato deve solo assicurare che nessuna forza ostacoli l'azione della cosiddetta "mano invisibile", cioè una forza suprema che permette uno sviluppo armonico dell'economia che non deve essere ostacolata da nessun intervento statale. Ma questa teoria liberista andò in crisi con la Grande Depressione negli anni Trenta, con il crollo della borsa di Wall Street, e questa è una prova che se il mercato è lasciato a se stesso, non è in grado di gestire la situazione senza l'aiuto dello Stato.
    Quindi sì, come lo Stato deve intervenire nel mercato, così deve intervenire come nel tema della prostituzione e in qualsiasi altro argomento di importante rilievo, sennò potrebbe avere una sua ricaduta. Sono d'accordo con quello che afferma Bergamo, cioè che le prostitute non dispongono di una tutela da parte dello Stato contro il loro sfruttamento e il più delle volte vengono maltrattate e costrette a prostituirsi, quindi dovrebbero essere tutelate. Dunque è per questo che ritengo sia giusto che chi va a prostitute venga sanzionato, per far sì che abbiano una loro tutela e per cercare di limitare questo fenomeno il più possibile.
    Riguardo al secondo punto, secondo me non c'è differenza tra prostituzione di strada, escort, pornostar, animatrici di siti internet e ballerine di lap - dance ed è diverso vendere prestazioni professionali di altra natura che invece prestazioni sessuali da un punto di vista morale, ma sono comunque un servizio come ha scritto Spiller.
    Infine, secondo me non è giusto che una persona la quale ha abusato di una bambina di sette anni venga condannata come una che ha usufruito di una diciassettenne. Anche se premetto che sono tutti e due reati di pedofilia, ci sono dieci anni di differenza tra queste due ragazze, la più piccola non è consapevole di quello che fa, mentre la maggiore tra un anni acquista la capacità di agire ed al contrario della prima, lei ha questa consapevolezza. Ma con ciò non sto dicendo che la diciassettenne sia libera di prostituirsi perché tra poco sarà maggiorenne, non ha la capacità di agire quindi non può decidere se farlo oppure no.

    Selene

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  11. Nel nostro paese dobbiamo cambiare il modo in cui vediamo la prostituzione. Prendiamo l'esempio olandese, iniziamo a guardare alla prostituzione come a un'attività commerciale. Lo Stato dovrebbe agire solo da regolatore nel mercato del sesso a pagamento, dovrebbe garantire dei diritti a chi pratica questa professione e creare un sindacato.

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  12. Eccoli là: la nuova generazione di italiani provinciali, bigotti, moralisti e oscurantisti. Vedo che i mali del nostro Paese sono già radicati in voi. Avete appreso bene la lezione dei padri. Ma non capite che il punto vero è stabilire come concepiamo il sesso? E’ una cosa che si può fare solo con partner stabili, solo se si è innamorati, solo al buio con un sottofondo di musica romantica, solo se ci si promette fedeltà eterna, solo se ci si è prima sposati? Oppure è un bisogno naturale come mangiare, bere e dormire, senza nessun alone sacrale? Perché se si crede nelle prima affermazione, allora ci vorrà uno stato etico, che insegna ai cittadini-bambini (come qualcuno li ha indicati) a comportarsi bene. Visione dantesca. Allora perché vi sdegnate contro il fanatismo islamico? Lì massacrano a pietrate una adultera, perché ha violato il codice morale dello stato, cioè le sue leggi. Mi pare di sentirvi, ora protestate, ma la fate solo perché il loro codice morale non corrisponde al vostro. Quindi? E’ lo stato a dover imporre l’etica? Non è forse meglio che sia l’individuo a scegliere l’etica alla quale conformarsi, purché non danneggi gli altri?
    Se invece credete nella seconda delle precedenti affermazioni, allora volete uno stato liberale, che lascia alla spontanea iniziativa sociale il soddisfacimento di un bisogno nel libero gioco della domanda e dell’offerta. E a quel punto si passa al mercato, come del resto per tutto. La benevolente tolleranza di Ariosto: chi vuole, regali fiori ed offra cene a lume di candela. Per gli altri che hanno fretta, non vogliono coinvolgimenti, sono anziani, malati, deformi, noiosi e snobbati da tutte le donne, c’è il mercato. Ovviamente gente senza Dio e senza morale, ci mancherebbe. Ma, che diamine, preferite lapidarli? Ho letto qualche tempo fa una lettera scritta da un pensionato al sindaco di Mogliano Veneto in relazione alla multa comminatagli per aver consumato una prestazione sessuale con una prostituta. Diceva di essere vedovo da anni, ma di non riuscire ancora a rassegnarsi di chiudere quel capitolo della sua vita; faceva economie di tutti i tipi per permettersi questo svago una, due volte al mese. E non essendoci una struttura legale, usufruiva dell’offerta spontanea per strada.
    Allora, slancio mistico o naturale espressione dell’umana corporeità? Stato moralizzatore o stato che guarda alla realtà con le lenti deformanti della morale?
    Ora andiamo con un giro di risposte.

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  13. Guzzo invoca l’intervento dello Stato a protezione delle donne sfruttate. Bene. Devono essere protette anche le donne adulte e consenzienti, che desiderano guadagnare con il mercato del sesso? Perché se multi i clienti, è questo che fai. Se il problema è la tratta delle schiave, non bastano i reati di sequestro di persona, estorsione, sfruttamento, ecc. che valgono già per tutti gli altri ambiti? Può qualcuno sequestrare un uomo e costringerlo a lavorare per lui? Perché la prostituzione dovrebbe fare caso a sé?
    Ti dico inoltre: che c’entra che una ragazza di diciassette anni non può agire? Non voglio risposte formali, ma di sostanza. Lo so anch’io che una minorenne non può agire giuridicamente, ma la legge la fanno gli uomini e le società: altri uomini e altre società la possono cambiare. Per me 17 o 18 non fanno differenza nella sostanza.
    A Mogildea dico che il suo ragionamento non ha alcun senso: multiamo per limitare l’uso perché non è bello? Mah, o una cosa è lecita - e allora gli scrupoli morali sono una questione personale - oppure non è lecita. Multare qualcuno a scopo di disincentivo è assurdo.
    A Giacometti dico che c’è un’enorme differenza tra le varie professioni del sesso e che sarebbe ora che qualcuno cercasse di indicarla. Inoltre ritengo scorretto affrontare il tema prostituzione soltanto dall’angolo visuale della tratta delle schiave: proprio quelle varie professionalità dimostrano che quell’aspetto è solo uno dei molti possibili.
    A Bergamo dico: ecco la vecchia storia delle case chiuse, con tutto il corteo di opinioni preconfezionate dal dibattito politico recente e di bassissimo profilo. Rispondi un po’ a questo: e perché sarebbero le prostitute i soggetti da sottoporre obbligatoriamente ad analisi clinica? Perché non i clienti, tutti i clienti, che hanno quanto loro il potenziale di diffusione delle malattie? Prima di consumare e contagiare la povera prostituta. Non credi che nel controllo del corpo delle prostitute sia implicito un giudizio di valore su quale delle due parti si debba tutelare?
    A Tosatto dico: perché è grave che due adulti consenzienti si accordino per una prestazione sessuale a pagamento? Spiegamelo, non capisco: che differenza c’è tra un massaggio ai nervi cervicali e un massaggio erotico in un centro massaggi cinese? Non può esserci rispetto e professionalità in entrambi gli ambiti?
    Infine, con tutto il vostro moralismo, ma dove vivete? Non siete proprio voi, cari ragazzi, che frequentate o frequenterete i lap-dance, i siti porno, i cinema a luci rosse? Non siete proprio voi, ragazze, o vostre coetanee quelle che vendono immagini di sé senza veli, che si prostituiscono per una ricarica telefonica, per un concreto vantaggio, per un assegno staccato da un provider di servizi online? I pubblici moralizzatori sono di norma quelli che nel privato più sguazzano nel vizio.

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  14. Questa è la mia opinione. Certamente non voglio giudicare coloro che usufruiscono dei servizi offerti da una prostituta se ne hanno bisogno vadano e si divertano. Ma il punto è che queste multe servono per fermare le persone, per non esagerare. Allora la frase "il mondo va a puttane" dovremmo prenderla nel suo vero senso. Mi dispiace ma questi limiti e queste sanzioni servono a far riflettere i cittadini, secondo me questo servizio dovrebbe essere occasionale e non quotidiano

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    1. Bene Mogildea, ti propongo una tesserina ricaricabile annuale con dieci colpi prepagati, esauriti i quali scatta la sanzione. Tanto per non colpire lo sfortunato di turno che ci va per la prima volta, mentre i soliti furbi la fanno franca. Ti piace così? Ti piace uno Stato ipocrita che chiude un occhio e colpisce ogni tanto un capro espiatorio? Hai un'idea di un popolo suddito e non cittadino. La democrazia non è la scommessa dell'autogoverno?

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  15. Sottotitoli per Tosatto: lo vuoi capire che la tua etica non deve per forza combaciare con la mia o con quella della sventurata che fa la prostituta? A te quell'attività fa orrore, magari a lei fa orrore studiare per diventare commercialisti, perché la ritiene una professione più disonesta della sua, che consiste nel vendere una prestazione pattuita in anticipo senza frodare nessuno. Che te ne pare? Se a lei va bene, perché lo Stato dovrebbe negarglielo? E perché un cliente dovrebbe passare il resto della vita macerandosi nel dolore di essere andato con una prostituta? Ti assicuro che chi lo fa dorme il sonno del giusto, perché non ci vede niente di riprovevole. Dunque? Sarà il tuo Stato a mettersi di mezzo tra due persone adulte e consenzienti, che danno e ricevono qualcosa l'uno dall'altra? Vuoi anche imporre per legge la castità sino al fatidico sì dinanzi all'altare?

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  16. Io ritengo che lo Stato non debba intervenire sul tema della prostituzione, per il semplice fatto che in questo caso si deve parlare di cittadini morali, non di Stato moralista. A nessuno è vietato andare a prostitute, che vadano pure dico io. Il fatto è che i cittadini dovrebbero chiedersi se è giusto o sbagliato, perché alla fine diciamoci la verità, se un individuo va a prostitute viene considerato male dal resto della comunità, e allo Stato non deve importare il fatto che costui ha speso i propri soldi così piuttosto che comprando un completo di Armani.
    La prostituzione deve essere considerato un lavoro vero e proprio, e non c’è differenza tra ballerine di lap-dance, pornostar, escort e via dicendo. Tutte compiono la stessa azione in definitiva.
    Per rispondere al terzo punto, non è assolutamente corretto il fatto che vengano puniti allo stesso modo individui che abusano uno di una BAMBINA di sette anni e l’altro una RAGAZZA di diciassette anni.
    Primo, chiunque costringa una bambina a compiere atti sessuali per il proprio tornaconto deve essere punito con il massimo della pena, per far capire a tutti coloro fosse passato per la testa di compiere un atto simile che è meglio non farlo. È chiaramente peggio compiere questi fatti con una bambina che con una ragazza ormai maggiorenne. Non è proprio paragonabile la cosa. Inoltre sono d’accordo sul fatto che una diciassettenne non possa prostituirsi come una diciottenne. La legge stabilisce che non può esistere prostituzione minorile ed è giusto così. Si ritiene che a diciotto anni compiuti ognuno sia in grado di prendere decisioni consapevoli, mentre una diciassettenne no. Punto.

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  17. Stato liberale o stato etico? Concordo con gran parte dei miei compagni i quali sostengono che lo stato non dovrebbe intervenire nell’ambito della prostituzione. Guardando in faccia la realtà, davvero la gente smetterebbe di prostituirsi solo perché questo viene imposto dalla legge? Anche se venissero imposte delle sanzioni, le persone smetterebbero di usufruire di questo servizio? Non credo proprio. Anche se lo Stato intervenisse le persone continuerebbero a fare quello che desiderano. Ognuno dovrebbe essere in grado da solo di decidere se una cosa sia giusta o sbagliata. Secondo me per decidere se la prostituzione debba o no essere considerata reato bisogna guardare il problema sotto diversi aspetti. È necessario evidenziare che molte delle ragazze che offrono prestazioni sessuali sono obbligate da altre persone e non lo fanno perciò per loro volontà. Ci sono invece altre persone che decidono di prostituirsi per guadagnare, facendolo quindi volontariamente, considerando questo come un lavoro. La prostituzione viene infatti, dal punto di vista pratico, considerata come un lavoro in quanto viene prestato un servizio, come ad esempio in Olanda. Dal punto di vista morale però questa viene vista come qualcosa di degradante e anche per così dire ripugnante. Questo però è il punto di vista di persone che ritengono che il sesso sia qualcosa che non può essere fatto con una persona che incontri per strada la sera e che viene pagata per questo, con le quali io concordo. Naturalmente però c’è chi la pensa in maniera differente.
    Riguardo la differenza tra prostituzione di strada, escort, ballerine di lap-dance, pornostar ecc.. a mio parere ci sono diverse differenze. In tutti i casi si tratta di offrire il proprio corpo agli altri ma in maniera diversa. Nel primo caso una persona ha un rapporto sessuale diretto con un altro individuo in cambio di danaro. Negli altri casi le persone vengono sempre pagate per l’utilizzo del proprio corpo ma in maniera più sicura, se si può definire così. Queste infatti non sono esposte in maniera diretta a pericoli che si potrebbero verificare come contrarre una malattia sessualmente trasmissibile o essere maltrattate da un malintenzionato.
    Riguardo l’ultimo problema, non trovo giusto che una persona che abbia abusato di una bambina venga condannata allo stesso modo di qualcuno che ha usufruito di una prestazione sessuale di una ragazza diciasettenne. Quando si abusa di una bambina si abusa di una persona indifesa, ingenua, la quale non ha alcun modo di difendersi, lasciandole un segno indelebile che rimarrà per sempre. Quanto si consuma un rapporto con una diciasettenne consenzievole la questione è totalmente diversa. Questa infatti è consapevole di quello che sta facendo. In entrambi i casi si tratta comunque di reato. Infine trovo giusto che una ragazza di diciassette anni non si possa prostituire. È vero che in concreto la differenza tra diciassette e diciotto anni non è rilevante ma secondo me è meglio che una persona abbia più tempo possibile per maturare in modo da rendersi conto di cosa sia giusto o sbagliato.
    Marika

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  18. Ci saranno anche dieci anni di differenza tra una bambina di sette anni e una giovane donna di diciassette, e sono d'accordo sul fatto che sostanzialmente non ci sia molta differenza tra l'avere diciassette o diciotto anni, in fondo molti di noi sono già maggiorenni o lo diventeranno tra qualche mese eppure siamo sempre gli stessi, ma allora a quale età si diventa consapevoli della prostituzione, del vendere una propria prestazione sessuale? A sedici, a quindici? Qual è il limite di età che stabilisce quando una bambina diventa adulta? Questo limite lo ha imposto lo Stato. Perché altrimenti il problema si porrebbe su tutte le cose, perché a diciassette anni non siamo ritenuti in grado di prendere la patente o di andare a votare mentre a diciotto sì? Anche in questo caso, la differenza è puramente formale, è data solo da un giorno di nascita, ma un limite bisogna pur porlo e credo sia giusto così.
    Stato etico o liberale? Secondo me non è così facile da stabilire. Mi ha colpito leggere di quel pensionato di Mogliano Veneto, in fondo come si fa a colpevolizzarlo? Ha assecondato un'esigenza che fa parte di tutti noi, qualcosa che fa parte della natura umana. E' anche vero però che le prostitute non sono tutelate, e i casi di sfruttamento non sono pochi. Non ci stupiamo quasi più quando per il telegiornale ci mostrano ragazzine anche più giovani di noi provenienti da qualche paese più povero del nostro costrette a vendere prestazioni sessuali al primo estraneo che ferma la propria auto accanto a loro. Questo non lo accetto, e forse uno Stato con delle regole più severe riuscirebbe, almeno in parte, a diminuire questo problema, ma sono anche consapevole che non tutte le prostitute sono vittime di questi abusi, anzi, c'è chi lo fa per scelta e chi lo considera un vero e proprio mestiere. Anche qui c'è da discutere, di certo la prostituta offre un servizio, ma può essere considerato un vero e proprio lavoro? A mio parere, in teoria sì, ma in pratica no. Rispetto la decisione di chi per propria volontà decide di prostituirsi, ognuno è libero di fare delle scelte e lo accetto senza troppo sdegno, ma ammetto che se mia madre o mia sorella intraprendessero questo che molti chiamano lavoro, beh non lo accetterei così volentieri.

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    1. Bruniera, attenzione, io non ho mai voluto sostenere che una ragazza minorenne possa prostituirsi. Piuttosto, ho voluto farvi riflettere sulla diversità di situazioni che si cela dietro la parola pedofilia. Data per presupposta la perseguibilità penale di entrambe le situazioni, è chiaro che dovrebbe intervenire un netto distinguo nelle sanzioni. Il discrimine mi pare chiaro: dovrebbe essere la pubertà, l'età cioè in cui si sviluppano i caratteri sessuali secondari. Prima si è bambine. Lo sostengono anche illustri intellettuali. Mi stupisco che non ci siate arrivati da soli.

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  19. Sanzionare colui che va a prostitute?
    Io personalmente non ne vedo il motivo, infondo anche se la prostituzione venisse sanzionata sono più che sicura che continuerebbe a presentarsi, anche se probabilmente in quantità minore e meno frequentemente. Prendiamo l’esempio della vendita di alcolici o sigarette, la vendita ai minori è vietata e sanzionata eppure, quanti tabaccai o commessi li vendono ugualmente? O sbaglio? Inoltre coloro che vanno a prostitute sono consapevoli di ciò che stanno facendo e, nonostante possa sembrare indegnoso a molti occhi, può essere normale per coloro che preferiscono una scappatella occasionale e avere come unico compromesso una somma in denaro.
    Per quanto riguarda invece l’intervento dello Stato nel de localizzare queste “attività” sono del tutto d’accordo, in quanto la prostituzione si dovrebbe spostare in luoghi più nascosti o isolati così da non suscitare, come afferma Bergamo, un disagio tra la popolazione.
    Marina

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    1. d'accordo, Zardo, allora sulla base del tuo ragionamento legalizziamo anche furti con scasso, omicidi, stupri e attività mafiose, tanto sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Ma, chiedo a tutti, la funzione dello stato non dovrebbe essere anche quella di imporre dei freni agli egoismi particolaristici e a tutti quei comportamenti che impediscono la pacifica convivenza civile? Lo stato liberale, mentre tutela la libertà di una minoranza di pervertiti, non calpesta la morale condivisa dalla maggioranza della popolazione?

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  20. Vorrei cominciare rispondendo direttamente a Zardo e, in pratica, a Bergamo partendo proprio da una citazione: "Si dovrebbe spostare in luoghi più nascosti o isolati così da non suscitare un disagio tra la popolazione." Ma stiamo scherzando? Mi spiego. Voi intendete tipo bassifondi, no? In cui inserire tutti i soggetti scomodi della società che fanno "brutto vedere". Sapete cosa? Allora inseriamo tutti le categorie che chiamerei sfortunate, ovvero drogati, alcolizzati, persone con problemi mentali e, perché no, mettiamoci dentro anche disabili e malformati per completare il tutto. Allora facciamo una bella cosa, la stessa che, mi sembra, ma non vorrei sbagliare, è stata proposta alcuni decenni fa: al via, tutti si mettono a fare figli bellissimi, biondi, possibilmente con lingua tedesca di serie e pronti a gettarsi nel fuoco per un leader che decideremo fra qualche anno. Lo so, farebbe piacere anche a qualcuno, ma non mi sembra una proposta allettante visto che, dicono, la storia si ripete… Ma ritorniamo al problema e ai gruppi di domande. Credo che un po' tutti in fondo in fondo condividiamo la tesi di Bruniera, in quanto un anno non fa la differenza, ma la legge che regola la nostra vita e la nostra sicurezza, ha pensato bene di fissare un limite. E quel limite ovviamente bisogna rispettarlo. Nonostante questo, certi limiti ci sembrano ingiusti e ci opprimono, per cui li infrangiamo, un po' perché ci sembra bello accontentare il nostro lato ribelle, un po' per le nostre necessità. Una ragazza minorenne, quindi stando alla legge, non può predisporre della sua vita autonomamente e liberamente, tantomeno dedicarsi ad attività come quelle che abbiamo già discusso. Da un giorno all'altro però, può entrare in un mondo pieno di pericoli e fare della sua vita (come penso sia giusto) quello che vuole. È giusto così? "NO" verrebbe da pensare. E qui entra in gioco il tanto nominato stato etico. Non voglio certo dire che lo stato liberale lasci i suoi cittadini in un angolino, ma comunque adotta un sistema diverso e più distaccato, questo è ovvio. Non vorrei fare l'ateo o l'anarchico di turno, ma diciamocelo; vicino alla nostra capitale c'è uno stato piccolino, ma che ha una GRANDE influenza. Si chiama Vaticano. Lo stesso che ci ha indotto il pensiero naturale, per esempio, che ci si debba sposare prima di esplorare l'altro corpo. Giusto o sbagliato, ognuno ha le sue idee. Ma il fatto che viviamo in uno stato LAICO dove vigono norme, consuetudini, pensieri e perfino oggetti di stampo prettamente religioso, qualcosa dovrebbe accendere una lampadina. Guarda caso, più lontani ci spostiamo dai maggiori centri religiosi e più quegli stati ci sembrano privi di violenza, di ipocrisia, così avanzati culturalmente e "di mente" come si dice. In questi Paesi viene, per esempio, accettata il lavoro di prostituta, tanto che alcune ragazze e relativi "luoghi di lavoro" si fanno pubblicità. Come dicono gli economisti, il lavoro è paragonato ad una merce. Un avvocato non è niente in sé, ma il lavoro che svolge lo rende utile e prezioso e sono del parere che anche per una prostituta si possa adottare questa teoria. Ovviamente parlo di lavoro volontario. La prostituzione antica, che è frequente tuttora, era di tipo costrittivo e sono convinto come tutti che debba essere abolita. Perché è una violazione dei diritti umani, perché alimenta il giro del malaffare per cifre astronomiche, non assicura certamente un ambiente lavorativo igienico per entrambi i soggetti della prestazione e per moltissimi altri motivi. [continua]

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  21. [ continua] Certo, volere non è potere e le prostitute non se ne andranno dalle strade entro domani e finché non verrà combattuta (intendo i vertici, coloro che sfruttano delle persone) non possiamo ora prendere decisioni sul da farsi. Non sono d'accordo con le multe o con la galera come arma per costringere i cittadini a proseguire lungo la loro strada. Loro sanno che potrebbero inavvertitamente riempire le tasche di malviventi, ma non ne hanno la certezza e correrebbero lo stesso rischio nel comprare un capo d'abbigliamento in un mercatino. Per quanto riguarda i diversi servizi proposti nel punto due, individuo subito una differenza: nelle intrattenitrici di siti internet e webcam NON è richiesto il contatto fisico. È più un piacere di comandare e vedere i propri ordini eseguiti guardando il tutto su uno schermo. Poi ogni attività elencata ha una o più caratteristiche: nella prostituzione di strada non si ha la certezza della legalità (sempre riguardo allo sfruttamento da parte di alcuni) e non si ha quella "esclusività" che può essere garantita da una escort. Una escort è sempre una prostituta, ma che non deve per forza accompagnare in camera da letto come si dice il cliente. Offre un servizio professionalmente superiore e per questo richiede un prezzo più alto. Una pornostar è più paragonabile ad un'attrice che viene pagata per lavorare con altri attori dello stesso settore. Una pornostar non offre il suo servizio ad un cittadino qualsiasi, anche perché non potrebbe permetterselo. Infine, una ballerina di lap-dance è appunto una ballerina. C'è contatto fisico, ma si limita ad essere un semplice contatto, quando si verifica. Quindi io credo che ci sia una differenza, ma tutte vendono un servizio perfettamente equiparabile all'intrattenimento di un clown. Infine c'è il fatto che una bambina di pochi anni viene paragonata ad una quasi maggiorenne. Come ho detto, la legge fissa un limite per ogni cosa, la maggiore età. Che dire allora di fissare anche un limite per i 14 anni? Così, mi piace che ci sia un limite anche per loro. Il PEGI, per esempio, è un sistema per classificare i videogiochi che ne adotta 5 di limiti: 3 - 7 - 12 - 16 - 18. Perché così tanti? Cosa cambia tra 16 e 18 anni in noi per creare un blocco? Evidentemente qualcosa cambia, ma, a mio parere, risulta essere molto labile quella linea di confine. Noi non siamo tutti uguali. C'è chi diventa responsabile a 10 anni perché costretto dalle circostanze, chi a 18, chi a 30 è ancora un bambino viziato. Ci sono troppe variabili, per cui lo Stato ha deciso di fissare un limite d'età. Una volta oltrepassato, si diventa adulti e giuridicamente responsabili. A sette anni si è innocenti e indifesi. Non c'è un'età in cui si può essere ingannati o è giusto soffrire, ma più piccoli si è e più si deve essere protetti. Non mi metto a proporre leggi o suggerimenti, ma se fosse possibile, mi sentirei più sicuro nel mio Stato se i minorenni, specialmente i più piccoli, venisse loro garantita una forma di protezione speciale. Credo che un uomo, per dirsi uomo, non abbia bisogno di soddisfare i suoi bisogni con un bambino che certamente non capisce la situazione e la sua gravità.

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  22. In relazione alla seconda domanda proposta da lei, rispondo dicendo che c'è differenza tra prostitute di strada,escort,ballerine di lap-dance ecc.
    Innanzitutto le prostitute di strada svolgono la prestazione sessuale,non per volontà o per consenso proprio, bensì per motivi assai particolari,ad esempio per mantenere la propria famiglia che vive in un altro Stato o per ricatti personali.Inoltre la loro professione è molto più rischiosa rispetto alle altre categorie come ad esempio le ballerine di lap-dance ecc. Esse sono in contatto diretto con le persone e al di là della prestazione che offrono(in cambio di denaro) c'è chi tenta di farle del male,anche senza senso,così per portarle via dei soldi.
    Le escort sono viste come delle intrattenitrici;si potrebbero considerare delle prostitute di lusso,poichè il loro servizio è rivolto spesso a uomini d'affari e richiede molto denaro rispetto ad una prostituta di strada. Una caratteristica fondamentale da tenere conto è che le escort scelgono liberamente di esercitare questo tipo di professione,non c'è la costrizione o l'obbligo di altre persone.Sono quindi indipendenti e consapevoli di ciò che esercitano.Inoltre i clienti le preferiscono in quanto la prestazione che servono è ritenuta più intima,amichevole, coinvolgente ed esclusiva a differenza di una donna di strada.Ovviamente,come per le altre professioni del sesso i motivi che possono spingere una donna a diventare escort,oltre a quelli già scritti, possono essere: guadagnare molti soldi in tempi brevi per risolvere problemi economici oppure per sopravvivere(nel vero senso della parola) perchè è l'ultima chance che gli è rimasta(anche se per noi può sembrare assurdo o ridicolo).
    Di certo la prestazione esercitata da una prostituta di strada e una escort è la stessa, poichè entrambi donano il proprio corpo in cambio di denaro.Ma,anche se ,in genere, si è soliti a considerare le due professioni uguali, come ho appena scritto ci sono delle differenze che le diversificano.
    Dall'altra parte abbiamo le ballerine di lap-dance,le quali hanno il compito di fare delle danze erotiche all'interno di locali o privè, svestite o in bikini.Possono essere delle spogliarelliste,ma non necessariamente.A differenza delle altre, le ballerine svolgono questo lavoro per pagarsi gli studi o per mettersi da parte del denaro,come un qualsiasi altro lavoro professionale e ovviamente la scelta è personale,autonoma e consapevole,non contro la loro volontà.
    La pornostar,invece, è sostanzialmente pagata per farsi fotografare o filmare mentre svolge delle prestazioni sessuali.
    Non sono d'accordo,quindi, con coloro ritengono che non ci siano differenze tra le varie categorie.Dire che tra prostitute di strada,escort,ballerine di lap.dance ecc non c'è differenza può essere un pensiero,un' opinione personale.Di certo ci sono delle somiglianze ma in realtà non è esattamente tutto così uguale.
    Tuttavia, ritengo che ognuna di queste donne debba essere libera di prendere la propria decisione e non costretta da qualcun'altro.O meglio, sono convinta che la costrizione,contro la propria volontà, a eseguire determinate prestazioni, è la cosa più orrenda.Mi riferisco quindi,in particolare,alle prostitute di strada.

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  23. Caro Denis, non penso che un bambino che si trova davanti una prostituta mentre passeggia con i genitori sia molto contento! Per questo ritengo opportuno che queste attività vengano spostate, o per lo meno trasferite in un locale o stabile più chiuso, non per nasconderle, infondo molti sono a conoscenza della prostituzione, ma per non infastidire o turbare coloro che non approvano questo tipo di attività.

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    1. Concordo con Marina, le prostitute dovrebbero assolutamente esercitare la propria attività in luoghi chiusi, cosicchè possano essere in primo luogo tutelate nel loro ambito lavorativo e quindi non sfruttate o maltrattate, in secondo luogo togliendole dalle strade si eviterebbe che i bambini le vedano ed infine come ho già detto più volte nelle case di tolleranza ci sarebbero controlli medici periodici al fine di prevenire o curare alcune malattie che si possono contrarre consumando rapporti sessuali.

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    2. Sono completamente d'accordo con Bergamo e Marina, questa attività non dovrebbe essere svolta in luoghi frequentati da bambini per una questione di "buon costume". Con ciò non voglio schierarmi contro alla prostituzione ma voglio tutelare i ragazzi minorenni che potrebbero entrare in questa attività.
      Inoltre sono favorevole ai controlli medici per le prostitute ma anche per chi usufruisce di questi servizi.
      Matteo.

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  24. Non credo nemmeno che un bambino sia in giro a notte fonda con i genitori e soprattutto si preoccupi di capire chi sono quelle ragazze che non hanno freddo e non hanno sonno... Un bambino dovrebbe stare con i genitori, a casa o a scuola. Le prostitute, dove circolano, si presentano quando il sole è tramontato da un pezzo... Ormai le strade sono "pulite" da questo tipo di sfruttamento e SOLO alcune (vedi il classico Terraglio o la Pontebbana che lo comprende) presentano ancora questo tipo di ragazze. Non voglio domandarmi che strade si frequentino e a che ora, ma personalmente, ho notato che sono cambiate molte cose in questo ambito da quando ero piccolo, in meglio aggiungo.

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  25. Credo che lo Stato non debba intervenire nella vita privata delle persone, purché queste non danneggino altri soggetti. Questo vale anche per il problema della prostituzione. Sebbene io non sia a favore di questa attività, ritengo che lo stato non dovrebbe intromettersi in questo campo. Cosa cambierebbe anche se lo facesse? Credo nulla. Pensiamo alla droga: è vietata per legge, eppure circola lo stesso. Pensiamo all’alcol ai minori: tutti noi sappiamo che i baristi non possono vendere sostanze alcoliche ai ragazzi, eppure lo fanno. Credo che lo Stato dovrebbe invece preoccuparsi della tutela delle prostitute, come di tutte le altre persone per evitare di ascoltare i fatti della cronaca nera che sentiamo tutti i giorni. Dal momento che il fenomeno non scomparirà anche se vengono introdotte leggi che contrastino questa tendenza o se saranno imposte sanzioni a coloro che usufruiscono del servizio, almeno preoccupiamoci che queste donne siano tutelate ad esempio contro la violenza. Non penso che bisogna “relegare” le prostitute in luoghi chiusi, come sostiene Zardo, perché il problema ci sarebbe comunque, non sparirebbe. Ad ogni modo non credo che un bambino di 4 o 5 anni si renda conto che le persone per strada sono prostitute.
    Per quanto riguarda le ballerine di lap dance, le prostitute di strada e le persone che si mostrano nude nei siti internet, credo ci siano delle differenze. Innanzitutto con la prostituta di strada si ha un contatto diretto, corpo a corpo, che invece non si ha tramite il computer. Inoltre ritengo che la prostituta di strada sia molto più esposta a rischi, come la violenza. Credo, inoltre, che sia molto più facile raggiungere una prostituta di strada perché è sufficiente prendere la macchina e la si può trovare anche di ritorno dalla spesa. Invece per incontrare una ballerina di lap dance bisogna recarsi in locali appositi.
    Si discute molto, inoltre, sull’età delle prostitute. Tutti sanno che la legge impone la maggiore età a diciotto anni, ma credo che non ci sia molta differenza tra una diciassettenne e una diciottenne. Se una ragazza di diciassette anni crede che prostituirsi sia giusto o se considera la prostituta una lavoratrice, questa aspetterà i diciotto anni e poi andrà per strada o caricherà video hard in internet. La mentalità delle persone non cambia da un anno all’altro. D’altronde, come afferma Bruniera, credo che un limite vada imposto e accettato.
    Lara

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  26. Stato etico o Stato liberale? Penso non sia possibile fare una scelta perché la realtà italiana si presenta storicamente profondamente legata al passato e condizionata da fattori religiosi e culturali. Lo Stato etico che decideva quale doveva essere il comportamento ‘eticamente edificante’ dei suoi cittadini e pretendeva di educarli in questo, infatti, ha sempre più lasciato il passo, negli ultimi decenni, allo Stato liberale che considera i cittadini portatori di diritti e quindi liberi di fare le proprie scelte.
    Dal punto di vista sociale i comportamenti contraddittori che spesso si notano, dimostrano che stiamo vivendo una fase di transizione orientata verso lo Stato liberale, ma ancora fortemente legata ai valori etico-religiosi del passato.
    Anche sotto il profilo giuridico, le norme in materia si dimostrano a volte superate o incapaci di agire con equità.
    Forse sarebbe necessario liberarsi da tanti pregiudizi e tenere presente che lo Stato liberale, non è privo di regole morali, ma, queste proibiscono agli uomini di nuocersi reciprocamente
    L’uomo liberale considera la tolleranza – virtù scarsamente praticata in uno Stato etico – una virtù morale di fondamentale importanza per il progresso umano e civile della società: “Il liberale ama la tolleranza e la libertà. Il suo amore per la tolleranza è la necessaria conseguenza della convinzione di essere uomini fallibili”, afferma Karl Popper.
    É necessario dunque difendersi da coloro che non sono tolleranti e che quindi pretendono di dettare comportamenti e regole morali, instaurando così un’etica assoluta che non dà spazio alla discussione critica. Il liberale “è tollerante con i tolleranti, ma intollerante con gli intolleranti. La tolleranza, al pari della libertà, non può essere illimitata, altrimenti si autodistrugge.
    Pertanto, ritengo che lo Stato debba intervenire solo per tutelare coloro che siano incapaci di provvedere da soli a difendersi , mentre tutto quanto riguarda i comportamenti, le prestazioni e i servizi a pagamento rimanga soggetto alla valutazione individuale per cui ogni persona agirà secondo la propria sensibilità e le proprie convinzioni.
    Non trovo giusto, inoltre, che la legge condanni chi ha usufruito dei servizi a pagamento di una diciassettenne alla stessa pena di un individuo che ha abusato di una bambina di sette anni perché ogni fatto deve essere giudicato tenendo conto delle circostanze e quindi dell’individuo.

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  27. La prostituta dovrebbe effettuare le analisi cliniche per due motivi:
    1) chi vuole usufruire del servizio deve assere sicuro che la prostituta sia sana senza malattie
    2) nel caso in cui venisse contagiata, dopo aver svolto le dovute analisi, si potrebbe intervenire prontamente per curarla.
    Inoltre nelle case di tolleranza verrebbero adottare le giuste misure cautelative che permetterebbero di non contrarre o propagare virus.

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    1. Mi dispiace contraddirti. Le prostitute non devono assolutamente sottoporsi ad alcun accertamento medico obbligatorio:
      1) in primo luogo perché tutti sanno che virus sessualmente trasmissibili come l'HIV hanno un tempo di incubazione di 15-20 giorni; perciò, considerando che una prostituta per il suo lavoro ha contatti con 5-10 persone al giorno, se ne deduce che ci sono quantomeno150-200 possibilità che ne sia risultata infettata dalla data dell'ultimo accertamento medico;
      2) come ho già detto, tu non sei affatto preoccupato della salute delle prostitute, ma dei clienti, che ai tuoi occhi valgono di più di quelle sventurate. Allora ti rispondo, che ciascuno della propria salute si occupa da solo, e che nessuno ha più titolo di prendersi cura del proprio corpo quanto colui che ne è l'unico possessore e beneficiario;
      3) le prostitute ricevono molti clienti, mentre i clienti usufruiscono di una sola prostituta: dunque è la prostituta la parte debole, quella che rischia di più incontrando in continuazione persone di tutti i tipi. Se vuoi tutelare la sua salute, cosa che mi sembra sacrosanta (soprattutto se consideriamo che ci sono per le strade ragazzine di tutte le età), dovresti costringere i clienti ad esibire il certificato medico. Solo così previeni il contagio. D'altro canto alle poste come si fa? C'è una barriera di plexiglass che tutela l'impiegato collocato al front-office. Non si costringe quell'impiegato a fare continuamente esami clinici perché potrebbe contagiare la fila degli avventori. Non ti pare una cosa ridicola?
      4) com'è noto, sono i clienti che desiderano avere rapporti non protetti con le prostitute, le quali - se vogliono lavorare - devono accettare (di norma con una maggiorazione del prezzo) l'alto rischio che corrono e che volentieri eviterebbero.
      5) tutti i rapporti sessuali con persone sconosciute implicano dei rischi, che si possono minimizzare (ma non annullare) solo con misure idonee; tali misure devono essere messe in atto responsabilmente dalle persone interessate. Non cambia nulla se i rapporti sono sentimentali o mercenari. Il punto è la cultura e la consapevolezza dei soggetti interessati. Il resto non conta niente.

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    2. Io rimango fermo sulla mia posizione presa, sono convinto che soltanto se le prostitute esercitassero la loro professione nelle case di tolleranza si risolverebbero molti problemi quali: sfruttamento, maltrattamento, malattie e potrebbero avere un luogo protetto dove svolgere la loro attività, senza creare disdegno o turbamento a quella parte della popolazione che non tollera la prostituzione.
      La prostituta deve effettuare i controlli per tutela sua e per coloro che usufruiscono del servizio, è anche vero che tutti, cioè coloro che avessero intenzione di consumare un rapporto sessuale, dovrebbero cercare di prevenire il contagio della prostituta utilizzando appunto le giuste misure cautelative, queste devono essere obbligatorie all'interno delle case chiuse al fine di consumare il rapporto sessuale.
      La tutela deve essere bilaterale, cioè avvenire sia da una parte che dall'altra.

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    3. Bergamo, disattiva il pilota automatico e prova a rispondere all'obiezione che ti ho mosso in relazione all'impossibilità prima di tutto medico-scientifica di garantire l'assenza di contagio di malattie sessualmente trasmissibili. Vorrei inoltre qualche chiarimento logistico: concretamente chi si occupa di verificare che il rapporto consumato sia stato protetto? Come ci si tutela da un accordo sotto banco tra cliente e prostituta?

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  28. Stato etico o Stato liberale? Sono d'accordo con i miei compagni, lo Stato non debba intervenire sul tema della prostituzione, perchè in caso lo facesse, introducendo delle norme riguardo il problema della prostituzione, non cambierebbe nulla, la gente continuerebbe lo stesso a fare ciò che vuole, come succede per esempio riguardo i casi dell'alcol e delle sigarette, ma infondo è giusto così, ognuno è libero di fare ciò che vuole ma anche a prendersi le proprie responsabilità.
    E' anche giusto che se una persona compie un reato venga punito per ciò che ha fatto.
    Credo che non ci sia differenza tra ballerine di lap-dance, pornostar, escort e via dicendo, perchè ognuna di loro svolge un lavoro a propria scelta, e il semplice motivo per cui fa questo lavoro è quello di guadagnarsi dei soldi ma anche per divertimento.
    Per quanto riguarda l'ultima domanda credo che non ci sia tanta differenza tra una diciassettenne e una diciottenne. Se una ragazza di diciasette anni crede che prostituirsi sia giusto o è convinta che potrebbe gudagnare dei soldi e permettersi tutto ciò che hanno le sue coetanee, questa quando diventerà maggiorenne seguirà questa strada, perchè un anno di differenza non cambia nulla riguardo le idee delle persone.

    Albina

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  29. E' difficile dire se lo stato debba essere etico oppure liberale, comunque provo a dire ciò che penso riguardo questo.
    Dal mio punto di vista lo Stato non deve intervenire nelle situazioni sessuali dei cittadini. In primo luogo ogni cittadino viene ritenuto responsabile di ciò che fa. Supponendo un'intervento dello Stato non risolverebbe la situazione. Basti pensare alle norme che negavano la vendita di alcool ai minori di 18 anni, mai rispettate. Un'altro esempio che mi viene in mente, accaduto poco tempo fa. In classe arriva la circolare che vieta di fumare a scuola, carta sprecata. Nessuno la rispetta. Quindi ribadisco che se lo Stato provasse a fermare la prostituzione emanando leggi non servirebbe a nulla. La prostituzione non dovrebbe essere sanzionata, perchè appunto è la ragazza che sceglie di fare quel lavoro.

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    1. Sono completamente d'accordo con Visentin, la prostituzione non si può fermare ma tutelare perché ormai ci sono troppe persone che ne hanno bisogno.
      Tentare di fermare questa tendenza sarebbe una causa persa, ciò che può fare lo Stato è ricavarne delle tasse per coprire gli eventuali costi
      sanitari provocati dalle malattie sessualmente trasmissibili.
      Matteo.

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  30. Escort, ballerine di lap-dance, pornostar sono donne o ragazzine che mettono in mostra il loro corpo e offrono servizi sessuali. Le animatrici online mostrano il loro corpo ma non c'è il contatto diretto con l'uomo. La differenza credo sia sostanzialmente questa.
    E' difficile paragonare il lavoro delle prostitute a quello di una persona "normale". Prendiamo le prostitute, esse hanno deciso di fare quel tipo di lavoro ma dietro a ciò ci possono essere molti problemi che appunto le hanno spinte fino alla disperazione e a gettarsi in questo lavoro "sporco".

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  31. scrive Sartori quanto segue: uonasera professore...le invio il commento del blog.STATO ETICO O LIBERALE?Questa domanda, nel nostro paese,sorge spesso parlando di argomenti come laprostituzione, le droghe, la pornografia, l' aborto, ecc. Ciò perché ilnostro paese ospita lo Stato della Chiesa, e con ciò, da sempre, è soggettoai limiti morali impostogli dal pontificato. Ed è per ciò che riforme comequelle sulle droghe attuate in America e in altri paesi del nord Europa, oquelle sulla "prostituzione controllata" nata in Germania, nel nostro paesesono fortemente condannate da San Pietro, e perciò irraggiungibili. Inrisposta al 1º punto, sono dell'idea che lo Stato debba controllare inparte la prostituzione in quanto, anche se svolta da persone maggiorenni oda minorenni consenzienti, resta comunque, oltre ad uno dei principalimezzi di guadagno della mafia, una pratica pericolosa perché potrebbeportare, come già avviene, ad essere l' unico mezzo di sussistenza di tuttequegli immigrate dell' est Europa che vengono nel nostro paese in cerca diun lavoro e non per essere sfruttate. In proposito al punto 2º posso direche tra prostituzione "di strada" , escort, ballerine di lap-dance, ecc. cisono differenze enormi: prima fra tutte è l'uso del proprio corpo, inquanto una cosa è che qualcuno venda l'immagine del proprio corpo (come lelap-dancers o le video-chat), e un'altra è che qualcuno venda proprio ilcorpo per prestazioni sessuali (come le escort). Però tutte questeoccupazioni, come è stato spesso trattato nei servizi delle "IENE",producono un "servizio" che ai giorni nostri ha una sempre maggiore"domanda" e quando possono essere considerate occupazioni comuni comel'avvocato, ecc. Per il 3º punto devo dire di essere rimasta scioccataall'idea che qualcuno possa anche solo pensare di abusare sessualmente diuna bambina di 7 anni! Con ciò non voglio dire che abusare di una di 17 sia corretto, ma sicuramente meno sbagliato, in quanto fra una ragazza di

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  32. In riferimento alla terza domanda,ritengo che in entrambe le situazioni si possa parlare di sfruttamento di minori(pedofilia).Tuttavia si tratta di casi diversi,poichè da una parte è presente l'abuso di un bambina, dall'altra l'usufrutto di una minorenne.E' chiaro che il primo caso è più grave rispetto al secondo,ma non tanto per l'età ma per il fatto che è diverso abusare di una bimba.Mi sembra che molti abbiano fatto confusione tra i due termini.E' ovvio che l'abuso di una bambina è molto più grave,ma per il motivo che è abuso.Il fatto di dire che abusare di una diciassettenne è meno grave,perchè è più vicino alla maggiore età, mi sembra sbagliato da dire.Non è che essendo più grande,allora sono consapevole o consenziente,rispetto ad una bambina che non lo è.Per me un abuso o una violenza(nel caso di un adulto) è in ogni caso grave.
    Se,invece parliamo di usufruire di una minorenne,si può pensare che la pena può essere minore,solo se la ragazza è consapevole e consenziente di ciò che fa,o meglio non è costretta con la forza.I due termini sono diversi:abusare è una cosa,usufruire dei servizi a pagamento di una minorenne è un altra. Le due questioni hanno due faccia diverse,nel primo caso si tratta di abuso,nel secondo di usufrutto.
    Ma, in ogni caso, non è questo il motivo. Piuttosto direi che,nonostante la diversità dei casi,le situazioni che si possono verificare nel contesto di sfruttamento minorile,quindi di pedofilia, sono molte più di quelle che si possano pensare.
    Inoltre non sta a me decidere se una diciassettenne sia libera di prostituirsi come una diciottenne.Se è stata stabilita una soglia di età,probabilmente ci sarà stato un motivo.Anche se non c'è molta differenza nell'avere diciassette o diciotto anni,la legge ha stabilito un punto di riferimento per permettere alle persone di fare determinate cose.Se una ragazza decide di fare la prostituta,aspetta i diciotto anni.

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    1. l'ambiguità terminologica è partita da me, ma era voluta, in quanto la domanda era chiaramente tendenziosa. Mi compiaccio che abbiate colto in molti una sfumatura di significato solo apparentemente di scarsa importanza, in realtà potenzialmente in grado di alterare le vostre risposte conformandole al mio punto di vista. Sottolineo però che ben difficilmente si potrebbe parlare per una bambina di 7 anni di rapporti consapevoli e consenzienti, e quindi mi pare che il termine abuso non abbia alcuna alternativa se non sinonimica. Non concordo invece con Vesco quando afferma che non compete a lei discutere gli anni della maggiore età. Ma in una democrazia ciò a chi dovrebbe competere se non al corpo dei cittadini. In passato la maggiore età era 21 anni, poi il popolo ha deciso per 18. Per come la vedo io, in qualunque momento si può intervenire di nuovo. Suggerirei per alzarla fino a 30...

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  33. Evidentemente ho sbagliato ad esprimermi.Non intendo dire che non mi interessa la questione o non mi riguarda.Di certo ho una mia opinione da suggerire ma se non ho l'appoggio di molti cittadini o comunque di un politico non vado da nessuna parte. Anche se siamo in una democrazia,la mia proposta deve essere sostenuta da qualcuno che ricopre un ruolo più importante rispetto al mio.Posso anche mettercela tutta per tentare di cambiare qualcosa ma devo avere l'aiuto di moltissima gente.
    Mi sembra di capire, per quella piccola parte di esperienza che possiedo,che oramai nel nostro paese,nonostante sia citato nella Costituzione come una democrazia, i cittadini non abbiano un vero e proprio rapporto diretto con chi governa.Alla fine il popolo si limita a scegliere tramite le elezioni o comunque può tentare la raccolta firme,ma in ogni caso la procedura burocratica è molto lenta. Chi mai si prenderebbe l'impegno,se non un sindaco,un' associazione,un comitato o qualcuno che se ne intende di legislazione,ovviamente sostenuti dai cittadini di proporre una legge o un referendum?
    Con ciò non voglio dire che il voto dei cittadini non sia importante,anzi, ma la proposta deve essere sostenuta da qualche organizzazione collettiva.
    La decisione non è così personale.Prima di essere considerata legge,deve anche essere approvata dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica e infine promulgata dal Presidente della Repubblica.
    Inoltre, attualmente in quanto cittadino minorenne,non ho la facoltà di decidere,poichè lo Stato non me lo permette ancora.
    Ricapitolando non voglio dire che non mi compete discutere di questo argomento.Intendo solamente dire che la decisione deve essere avanzata da persone in un certo senso importanti.

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    1. Tutto vero quello che dici, bisogna però anche ammettere che i social network ed in generale la rete hanno rimescolato le carte a favore dei cittadini, superando d'un balzo pastoie burocratiche e norme bizantine. Oggi chi ha buone ragioni ha più strumenti di ieri di farsi sentire e fare pressione sul potere, se riesce a fare massa critica. Così, aspettando Babbo Natale...

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  34. La questione da lei proposta è molto complessa e credo che siano parecchi anni che gli intellettuali si confrontano di continuo per cercare di trovare una soluzione al problema. Fino ad ora soluzioni non se ne sono viste. Per quanto mi riguarda posso dire che lo Stato potrebbe fare tutte le leggi che vuole tanto noi, da bravi Italiani non le rispetteremo in nessun caso; degli esempi pratici a conferma di questa mia opinione possono essere la vendita di alcol a minori di 18 anni, il pagamento delle imposte (il 31 gennaio c'è da pagare il canone Rai, famoso per l'alto numero di mancati pagamenti) e così via...
    Una legge contro la prostituzione non sortirebbe alcun effetto mantenendo la situazione invariata.
    Al contrario, una cosa su cui il Governo dovrebbe mettersi in campo è lo sfruttamento da parte di persone che obbligano dei minori a prostituirsi solo per arricchirsi non curandosi delle conseguenze.
    La differenza riguardo alle varie categorie da Lei descritte nel secondo gruppo di domande si può ricondurre alla mancanza di contatto fisico. Le due categorie indicate sono la videochat erotica e le animatrici di siti Internet.
    Un altra differenza associata ad esse è riguardo alla mancanza di scopo di lucro, in altre parole, non lo fanno dei soldi ma solo per il piacere di farlo, mentre le altre categorie vendono prestazioni in quanto è il loro lavoro, hanno un contratto di lavoro, sono seguite dal punto di vista mendico e hanno una loro retribuzione come pornostar, ballerine di lap-dance ed escort.
    La prostituzione di strada l'ho lasciata a parte perché non è da ritenere una professione in quanto si è sempre sentito sui giornali che queste prostitute sono schiave e vittime di sfruttamento; nella maggior parte dei casi.
    Un' alto paio di maniche sono gli episodi di Roma e Milano come le baby squillo e le ragazze doccia. Ragazze minorenni che decidono, con l'appoggio delle madri a vendere prestazioni sessuali in cambio di beni materiali solo per avere prestigio e importanza senza curarsi del proprio corpo...
    Ognuno è libero di fare quello che vuole indipendentemente dall' età che ha, che sia minorenne o maggiorenne, però se viene condannato un individuo per aver abusato di una ragazza, la sua pena deve essere calcolata in base agli anni della ragazza, non ammettendo una pena standard.
    Lorenzo

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  35. Sono d'accordo con Lorenzo, ognuno deve essere libero di decidere se usufruire di questo servizio oppure no, deve essere una decisione autonoma e secondo la propria coscienza.
    Inoltre penso sia giusto che la pena per chi abbia abusato di una ragazza o di una bambina debba essere calcolata tenendo presente l'età.
    Matteo.

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