giovedì 5 dicembre 2013

Stato etico o stato liberale?

Carissimi tutti,

nella fase precedente ci siamo confrontati con diversi documenti per cercare di prendere consapevolezza di alcuni meccanismi e modi di rappresentare la realtà che agiscono implicitamente nella cultura del nostro tempo, orientando la nostra facoltà di giudizio e i nostri comportamenti.
Mi pare che, in generale, sia abbastanza condivisa la tesi secondo la quale la nostra civiltà sarebbe, per così dire, ossessionata dal tema del sesso; siamo d'accordo nel rilevare che siamo bombardati quotidianamente da decine e decine di stimoli, messaggi, comunicazioni ad alto potenziale erotico, che l'erotizzazione, dominante in ogni aspetto della vita, si estende anche alla rappresentazione degli individui della società non tanto privi di sessualità, quanto dotati di una sessualità non matura e consapevole.
Mi pare che abbiamo convenuto anche sull'inestricabile intreccio fra erotismo e sistema economico, e abbiamo condiviso la constatazione dell'esistenza di un modello di bellezza perturbante, del quale sono protagoniste ragazze in età sempre più giovane. E' emerso anche il concetto di sesso come merce, nell'ambito di una rappresentazione della vita come possibilità di accedere per mezzo del denaro allo scintillio dei beni acquistabili, posti in bella mostra sui ripiani di cristallo e nelle vetrine luccicanti dei negozi.
Abbiamo infine constatato la divaricazione esistente fra leggi dello Stato, a tutela dell'infanzia, dell'adolescenza (in genere dell'età minorile) e della donna, e pratiche sociali a livello delle quali l'accesso alla pornografia e a varie forme di sesso a pagamento è sempre più diffuso, tollerato, alla portata di tutti, e perciò sempre più socialmente accettabile e accettato.

A questo punto ho molte cose da domandarvi. Allora, cominciamo:

1) è giusto che lo Stato intervenga sul tema della prostituzione, o dovrebbe essere un argomento lasciato alla libera espressione delle dinamiche sociali? In altre parole, è giusto che il governo e il parlamento legiferino sulle abitudini sessuali, sulle perversioni, sui comportamenti di privati cittadini, riprovevoli quanto vogliamo sul piano morale, ma comunque tenuti da persone consapevoli e consenzienti? Prostituirsi dovrebbe essere un reato (ricordo a tutti che oggi non lo è)? E' giusto che venga sanzionato chi va a prostitute?
2) c'è differenza fra prostituzione di strada, escort, ballerine di lap-dance, pornostar, animatrici di siti Internet di videochat erotica? Se sì, quale? Vendere prestazioni sessuali (e - si badi bene - non il corpo) è diverso dal vendere prestazioni professionali di altra natura (fare l'avvocato, il commercialista, l'insegnante, ecc.)?
3) è giusto che la legge condanni chi ha usufruito dei servizi a pagamento di una diciassettenne alla stessa pena di un individuo che ha abusato di una bambina di sette anni? Vi convince che una diciassettenne  non sia libera di prostituirsi, come invece lo è una diciottenne?

Credo ci sia abbastanza carne al fuoco. Vi prego di rispondere a tutti e tre i gruppi di domande. Vi anticipo già che non ho personalmente idee definitive su questi argomenti, perciò ascolterò volentieri le vostre, e non mancherò di intervenire per seminare scompiglio.
Vi aspetto entro e non oltre il 22 dicembre 2013.
Ciao!

Amsterdam, Olanda: prostitute in vetrina nel quartiere a luci rosse. Lo Stato olandese
non proibisce né l'offerta né il consumo di prestazioni sessuali a pagamento, in quanto
riguardano la vita privata delle persone e il loro sistema di valori.