giovedì 31 ottobre 2013

Sesso, denaro, giovinezza: ossessioni e tabù del nostro tempo



In questi giorni i quotidiani hanno dato in pasto alla pubblica opinione un fatto di cronaca triste e squallido: due ragazzine romane di 14 e 15 anni, beneducate, istruite e di buona famiglia, sono state beccate a prostituirsi in vari appartamenti del quartiere dei Parioli, notoriamente uno dei più eleganti e borghesi di Roma. Trecento euro per una prestazione di mezz'ora, cinquemila per un intero weekend. 
Ecco un paio di articoli che ricostruiscono sommariamente l'accaduto.


Ovviamente, tutti si stracciano le vesti, si indignano e si interrogano su dove siano finiti i valori, su cosa sia successo alle nuove generazioni (a cui - dico io - bisognerebbe aggiungere almeno la precedente, visto che la madre di una delle due, venuta a conoscenza dell'attività della figlia, l'ha lasciata fare pretendendo una quota del reddito guadagnato a così alto prezzo).
Per parte mia, sinceramente non sono rimasto molto stupito né troppo turbato dell'accaduto: senza arrivare a dire che esiste un rapporto diretto di causa-effetto tra l'accaduto e il tempo in cui viviamo, ritengo però che quando tanti semi cadono su un humus favorevole, non c'è poi da meravigliarsi se le piantine germogliano. Intorno a me vede mille buone ragioni, mille inviti, mille incoraggiamenti rivolti alle adolescenti a percorrere la scorciatoia imboccata da quelle ragazzine.

Avete capito bene. Il titolo di questo post parla chiaro: sesso, denaro, giovinezza. Sono le ossessioni del nostro tempo. Muovono un fiume di denaro, spiegano molti fenomeni apparentemente lontani e distinti. Inutile negarlo, ci siamo dentro anche noi. Tutti. Cosa diceva Dante? Invidia, lussuria, avarizia. Cosa diceva Ariosto? 'Denaro' non fa rima né con 'libertà', né con 'dignità'. Il mondo non è poi cambiato molto negli ultimi secoli.
Prostitute ragazzine: si vendono a mazzi su tutte le principali strade italiane.
Ma prima di avventurarci sul tema della prostituzione e sull'annosa questione 'case chiuse sì, case chiuse no', di cui forse avete già dibattuto in passato, mi piacerebbe che cercassimo di capire come il nostro tempo concepisce e vive la sessualità. Sarà un lungo viaggio che ci porterà a spaziare fra molti dei temi più scottanti del nostro tempo, e ci consentirà di ritornare sul problema del rapporto fra individuo e società di massa. Potremo inoltre affrontare per questa via alcuni fra i temi proposti da voi, ad esempio la condizione della donna, la crisi economica, l'immigrazione, senza tralasciare Internet e i social network. La vostra esperienza, diretta o indiretta, sarà poi fondamentale.
Propongo dunque una serie di documenti sui quali vorrei che tutti vi esprimeste cercando di interpretarli. E' una fase preliminare al dibattito vero e proprio. Mi farebbe molto piacere se voi stessi andaste a caccia di altri documenti che ci aiutino a capire i tempi in cui viviamo, e li proponeste - magari presentati e commentati da voi - al resto della comunità.
Per questa prima fase di raccolta ed interpretazione dati, propongo di darci tempo fino al 15 novembre.
Vi abbraccio tutti e vi aspetto qui, sul nostro blog "miracolato".
A presto!
SD

martedì 29 ottobre 2013

AMICI, MIRACOLO!



Carissimi tutti, giorno di gaudio: il blog è di nuovo fra noi! Sgozziamo allegramente il vitello più grasso! Contro ogni pronostico, in una manciata di minuti, un sommovimento popolare in un improvviso fremito di orgoglio ha determinato questo risultato a sorpresa:

ASSEMBLEA degli AVENTI DIRITTO: 25
VOTANTI: 14
FAVOREVOLI: 14
di cui con riserva: 1
CONTRARI: 0
ASTENUTI: 11

La Camera approva.

Innanzitutto ringrazio coloro che hanno esercitato il voto, preservando a favore di tutti, e precisamente grazie a questa stessa azione, il diritto di esprimersi in futuro mediante il voto. Poiché l'esito è l'approvazione del blog, qualunque giudizio si abbia in merito, il voto garantisce altresì la possibilità a tutti di esprimere le proprie idee anche all'interno del blog.
Terrò conto delle proposte tematiche che sono state avanzate. Me ne infischierò, invece delle lamentele di coloro i quali rifiutano le proposte altrui senza avanzarne di proprie.
Per quanto riguarda regole e metodo, mi riservo una riflessione, osservando però a Tosatto, che avanzava legittime riserve:

1) che limiti temporali sono essenziali per ogni attività umana che voglia essere produttiva: come dimostra anche questa votazione, nessuno - compreso il sottoscritto - dà il meglio di sé se non quando sa che c'è un termine di verifica del lavoro svolto. Vale quello che vale per lo sport: chi si allena a tempo perso non correrà mai i cento metri alle olimpiadi;

2) la varietà di argomenti è allettante, ma espone a due rischi: a) la dispersività: pochi commenti, discussione diluita e smorta, scarsa/discontinua/occasionale partecipazione; b) il capriccio: parlo solo di quello che mi interessa, e dunque persevero nelle mie superficiali opinioni relative ad argomenti che ritengo non mi interessino. Io penso che già avrete tutto il resto della vita per inseguire i vostri interessi e che la scuola, nel bene o nel male, dovrebbe costituire per tutti un'occasione di misurarsi a trecentosessanta gradi. Il suo obiettivo formativo dovrebbe essere proprio quello di sfidare i luoghi comuni, di rimettere in discussione verità accertate e criticare ogni forma di pre-conoscenza, cioè comportamenti, stili di vita, modi di pensare che accettiamo implicitamente senza aver prima ragionato su di essi. 
Se poi il problema è "argomenti già trattati", ritengo che la soluzione sia piuttosto nel modo di affrontare tali argomenti: io farei piazza pulita della retorica, del buonismo, del politicamente corretto, per lasciare spazio ad un approccio pragmatico, libero, provocatorio, anticonvenzionale. Esprimiamoci senza giri di parole e senza lasciarci influenzare da quello che dovremmo pensare. L'obiettivo non è fare proseliti, né plasmare le menti di tutti in base ad un pensiero unico, piuttosto acquisire consapevolezza.

Dunque, per l'avvio del blog 2.0, sintonizzatevi prossimamente su questi canali, magari registrandovi nella casella "Following by email", che vi consentirà di ricevere notifiche sulle ultime novità.
A risentirci presto!

lunedì 28 ottobre 2013

FINE DELLE TRASMISSIONI


Il blog è venuto a mancare improvvisamente all'affetto dei propri cari il giorno 27/10/2013 alle ore 23.59, stroncato da una fatale crisi da scarsa partecipazione studentesca.
L'amministratore, distrutto dal dolore, ne dà triste annuncio alla comunità, alla quale concede un ultimo giorno per rendere estrema testimonianza di affetto e di interesse, rigorosamente entro lunedì 28/10/2013 ore 23.59. In mancanza di riscontro, il blog verrà definitivamente tumulato nei bagni dell'istituto "Riccati-Luzzatti", dove dormirà il suo sonno eterno.
Non fiori, ma opere di bene.


martedì 22 ottobre 2013

TIRIAMO LE SOMME


Siamo arrivati al termine di questa prima esperienza di dibattito pubblico. E' questo il momento giusto di tirare le somme sulla base di alcune sensazioni e impressioni di fondo. Ma prima di iniziare, riepiloghiamo le ragioni che ci hanno spinto ad intraprendere questa sperimentazione:

1) nel corso dell'anno scolastico tutti voi diventerete maggiorenni, il che significa che di fronte alle istituzioni e per la legge sarete a tutti gli effetti soggetti attivi equiparati agli adulti: potrete votare i rappresentanti degli italiani che comporranno il governo della nostra repubblica; potrete guidare l'automobile; potrete fare richiesta di un porto d'armi; potrete firmare contratti privati da cui dipenderà il benessere e la serenità di altre famiglie. In altre parole, sarete autorizzati ad impiegare all'interno della società degli strumenti potenti e pericolosi, il cui effetto è strettamente correlato con il livello di consapevolezza della realtà raggiunto da chi li detiene. 
Ma chi si è preoccupato di prepararvi a tutto questo? La televisione? Internet? Il gestore di telefonia mobile? Mark Zuckerberg? Non scherziamo. Dietro a ciascuna di queste importanti e utili attività c'è in primo luogo un interesse economico, legittimo, ma totalmente indifferente ai bisogni formativi delle nuove generazioni. 
Accanto alla famiglia, che è la prima agenzia educativa, rimane quasi solo la scuola ad accompagnare i giovani sulla strada del cammino verso l'obiettivo di una cittadinanza consapevole. E la scuola non è un ente astratto, ma siamo noi, 25 + 1, il docente in servizio. Non ho il potere di spiegarvi la vita, né sarebbe giusto che lo facessi. Ciascuno agisce al cospetto della propria coscienza e risponde delle proprie azioni di fronte alla legge e davanti al tribunale della storia, che tutti noi contribuiamo a scrivere. Ciò che posso fare è aiutarvi a riflettere sui problemi del nostro tempo, stimolare un processo di apprendimento che dovrà per forza di cose essere alimentato da voi e proseguire per tutta la vita. 
Allora il blog nasce per questo, per accettare la sfida della complessità: perdersi fra le domande per capire chi siamo, in cosa crediamo. D'altronde qual è l'alternativa, se non vivere a testa bassa e ad occhi chiusi, mentre gli altri scrivono le regole del gioco e fanno la partita?

Il blog inoltre:

2) è una formazione attiva e non passiva, ci costringe a pensare, ad informarci, ad elaborare un pensiero coerente;
3) ci induce ad usare Internet in modo meno banale del solito;
4) ci abitua al confronto dialettico con gli altri;
5) ci educa al rispetto dell'opinione altrui;
6) ci spinge a scrivere molto riducendo la fatica dello scrivere;
7) ci aiuta ad elaborare strategie argomentative efficaci.

Non so se sia tutto, ma mi pare già molto. 
Per tutte queste ragioni, trovo che il blog sia uno strumento didatticamente molto utile. 

 

 Ecco qui di seguito le mie impressioni generali:


A) la partecipazione è stata nel complesso soddisfacente; ringrazio in particolare chi è intervenuto ripetutamente, perchè il dibattito si alimenta attraverso il botta e risposta. Un unico commento mi pare davvero pochino;
B) dobbiamo concentrarci di più sui documenti, sulla loro lettura e interpretazione: la nostra opinione deve nascere dal confronto con quella autorevole di altri che si sono posti il problema prima di noi. In questo la seconda parte del dibattito è stata migliore della prima.
Considerare con attenzione le fonti: mi sono stupito ad esempio che nessuno abbia replicato alle mie provocazioni basandosi sulla testimonianza della sociologa intervenuta alla trasmissione radiofonica "Melog". La studiosa sosteneva dati alla mano che il fenomeno in Italia, sia pure in crescita rispetto al passato, non è affatto più elevato rispetto alla media europea; l'allarme risulta quindi in larga misura sovrastimato. Questa testimonianza avrebbe dovuto farci concludere che l'aumento del consumo degli alcolici è legato a cause sovranazionali;
C) a questo proposito l'analisi dei fattori all'origine del fenomeno non è stata soddisfacente. All'inizio del dibattito ci siamo persi in lunghe ed inutili battaglie sul concetto di 'generalizzazione' che non avevano alcuna ragione d'essere e non hanno portato ad alcun risultato concreto. E' chiaro che registrare una tendenza (sia pure in linea con la media europea) non significa attribuirla a tutti i soggetti ipoteticamente interessati. Se ad esempio si afferma che sempre più docenti sono affetti da demenza senile, non devo sentirmi offeso e rispondere che ciò è vero solo per alcuni, ma che altri sono molto vivaci e svegli. E' scontato e non ha senso precisarlo. Se dispongo di dati dai quali emerge che questa tendenza non esiste, devo renderli pubblici; altrimenti devo ragionare sul perché i docenti diventano più rimbambiti rispetto al passato.


...questa foto non c'entra nulla, serve solo a riposarvi la vista...
Mi pare che le cause emerse siano essenzialmente: alcol come facilitatore di rapporti interpersonali; influenza delle narrazioni massmediatiche. Un po' pochino. Il binomio alcol-divertimento, che per voi è naturale e non necessita di spiegazione, andava invece indagato a fondo: perché alcol-divertimento e non gita-divertimento, o caccia al tesoro-divertimento, o lettura-divertimento? Chi è l'ideatore di questo binomio?  Che cos'è l'industria del divertimento? In che modo influenza e organizza il modo in cui le persone trascorrono il proprio tempo libero? E quale spazio è lasciato all'individuo per esprimere la propria voglia di divertirsi in modo originale, creativo e personale, e non esercitando attività la cui finalità è innanzitutto produrre profitto? E ancora: in che modo la massa influenza l'individuo? Quali margini di manovra ha l'individuo per distinguersi dalla massa senza pagare il prezzo dell'emarginazione sociale?
A questo livello di approfondimento ci siamo avvicinati pochino pochino solo alla fine, dopo il contributo dei video, che però sarebbe dovuto partire da voi.
D)  Sulle modalità per rimediare al problema che, ripeto, esiste, non è uscito niente di niente. Questo non va bene. Limitarsi a deplorare la situazione attuale (cosa fatta ripetutamente) e rimembrare i bei tempi andati sono attività ingenue e inutili.
E) Bene invece la correttezza con cui vi siete rapportati tra di voi e con me. Animosità e spirito polemico sono positivi in un dibattito, purché intervengano a vivacizzarlo occasionalmente.
F) Abbastanza bene il controllo formale.
G) Da aumentare i riferimenti e le conoscenze che possiamo trarre dalla rete come strumento per rafforzare la nostra tesi. NB: non usiamo la rete soltanto con spirito fazioso, ma come reale opportunità di formazione o di messa in discussione della nostra opinione.
H) Bene anche la vostra disponibilità a mettervi in gioco e a lasciarvi coinvolgere.

Al di là di queste osservazioni, sono personalmente soddisfatto dell'esito di questo primo esperimento e mi sono divertito a dibattere con voi. Ho in mente molte idee per variare lo schema qui utilizzato e i temi affrontabili sono potenzialmente infiniti. Ma il blog non ha senso di esistere se è solo un obbligo scolastico: ha bisogno di passione e partecipazione convinta, al di là e a prescindere dal voto.

Pensate di poter garantire il vostro impegno? Può il blog essere un'opportunità e un piacere, oltre che un dovere? Avete progetti alternativi?
Avrei piacere di sentire opinioni, proposte, valutazioni su quanto fatto fin qui e sul futuro.

Dunque vi aspetto numerosi. Naturalmente qui, nel nostro salotto virtuale!

PS. Commenti liberi fino a sabato compreso.